Sul web la rabbia dei fan: "Così non va bene"
Gianfranco Fini è riuscito in un'impresa: dare vita a un partito e, lo stesso giorno, perdere la metà degli elettori che avrebbero potuto votarlo. Lo dimostrano le decine di commenti apparsi ieri pomeriggio sul sito Internet di Generazione Italia che – senza avvertire Della Vedova – annunciava a caratteri cubitali: «Si parte con il partito. Finalmente!». E giù un articolone del direttore di GI, Gianmario Mariniello: «Lo avete chiesto in tantissimi, in questi mesi. “Ma il partito lo facciamo o no?”. Ebbene, oggi, dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, c'è stata una riunione di tutti i parlamentari di Futuro e Libertà – alla presenza di Gianfranco Fini – e la risposta alle vostre domande è finalmente arrivata: “sì, lo facciamo”». Alè! E invece no, a festeggiare insieme a Mariniello c'erano solo le colombe. Perché alla base, i supporter del Fini convertito, il popolo di Mirabello, il voto di ieri non è proprio andato giù. Qualche esempio? Karl alle 16.18 scrive: «Più che altro “si parte” con l'ennesima fiducia accordata a Berlusconi. E l'ennesima delusione rifilata ai vostri potenziali elettori, sempre più potenziali, e sempre meno elettori». Gli ribatte subito Annibale: «Karl, se non ti sta bene puoi anche scrivere su un altro blog; anche io sono un po' deluso ma se ci sarà voto di fiducia è un passaggio che “deve” essere fatto ed aspettare momenti più propizi: avanti senza fretta, “gatta furiosa ha fatto i figli ciechi”». Nella gatta furiosa ci sperava Unico: «Bene la nascita del partito…male la fiducia a questo governo… tutto quello che si è detto o fatto non significa nulla? Vedrete che a breve rifarà le stesse cose e gli stessi errori, ed allora non potrete piu' tornare indietro…Peccato…». Sottoscrive Miki perché «dopo tutte le chiacchiere Fli è tornata dal Capo..e non parliamo di coerenza di programma…siamo a metà legislatura non ad inizio o meglio in campagna elettorale». Delusissimo anche Nicola-ex elettore centro-destra che si aspettava «una presa di posizione forte contro Berlusconi ed il Berlusconismo. Dopo Mirabello e gli ultimi mesi di proclami contro il despota di Arcore, mi sarei aspettato un po' di coraggio e di coerenza e cioè votare contro il governo ed uscire dalla maggioranza. Invece Fli ha scelto di rimanere, ipocritamente, a sostegno della maggioranza, non condividendo ormai più niente di essa». Poi arriva Franco che con il dono della sintesi sentenzia: «La vergogna non è Montecarlo ma quella di oggi!». Mentre GiuseppeRC spera in «una repentina inversione di rotta. Altrimenti mi vedrò costretto a cancellare la mia iscrizione a quello che credevo fosse un bel progetto ma che rischia di dimostrarsi ben diverso. Aspetto (non più molto) fiducioso». Spanck consiglia: «Fate un sondaggio domani, e vedete come “siamo” messi». Ma la pietra sopra (al nuovo partito) ce la mette Federico Salviati: «Caspita, quello che avrebbe dovuto dire Fli lo ha detto Di Pietro». Ecco, Fini ha già perso la base e l'ha regalata a Tonino.