Luca Cordero di Montezemolo è a Parigi per lo sciccosissimo salone dell'Automobile della Capitale francese.
Questi,nel giudizio dei cittadini, sono deludenti». Poi, pochi giorni fa, il commento sul parere contrario della maggioranza sulla possibilità di utilizzare le intercettazioni di Nicola Cosentino: «La maggioranza esulta per il voto di oggi in Parlamento. C'è compattezza - si leggeva in un editoriale della fondazione - Si va avanti. Avanti a fare le riforme? Certamente no. Avanti nei provvedimenti per la crescita, i redditi, il lavoro, il fisco? Meno che mai. Avanti con la nomina di un ministro dello Sviluppo economico o di un presidente della Consob? Non scherziamo». Non volendo entrare nel merito delle affermazioni, una cosa è certa: si tratta in entrambi i casi di commenti «politici». Non c'è nulla di male, ci mancherebbe. Solo stupisce che Montezemolo continui a stupirsi se i cronisti che lo incontrano in giro per il mondo gli rivolgano alcune domande sulla vita politica del Paese. Lui risponde sempre allo stesso modo: «Basta con questa storia che entro in politica, l'unico partito che sostengo è FF». I presenti vengono attraversati da un brivido. «FF? E mo' cos'è FF? Quello fi Fini non si chiama Futuro e Libertà per l'Italia e quindi Fli?». Nessuno ha il coraggio di chiedere. «Forza Ferrari», prosegue lui, lasciando partire un sospiro di sollievo generale. Montezemolo racconta della «straordinaria esperienza professionale terminata con la nuova fase di Fiat». E aggiunge: «Adesso mi sto dedicando alla Ferrari lavorando giorno e notte per la struttura. Poi ci sono i treni che, malgrado la cultura vetero comunista marxista, è una bellissima esperienza, senza un euro di denaro pubblico. I cittadini potranno scegliere. Vinca il migliore. E poi cerchiamo anche di vincere il Mondiale di Formula 1». L'agenda del presidente della Rossa di Maranello sembra piena di impegni. Quanto ai «mal di pancia di chi teme di una sua discesa in politica», lui replica: «Credo che in Italia bisogna rendersi conto che il dibattito pubblico non può essere riservato a una casta politica. In qualunque Paese del mondo si piò intervenire e criticare. Se uno critica un motore non significa che voglia diventare pilota. Se qualcuno ha il mal di pancia ci sono medicine per curarsi». Sarà. Solo che Montezemolo dovrebbe capire che i suoi di «mal di pancia», quelli che ultimamente non fanno che criticare, potrebbero non interessare tutti. Quale interesse politico c'è dietro la volontà di pubblicarli negli editoriali di una fondazione? Na.Pie.