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Bossi si scusa con i romani

Il segretario della Lega Nord Umberto Bossi

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"Parlare adesso di voto non ha senso perchè il governo ha appena preso la fiducia". Umberto Bossi frena sull'ipotesi di elezioni anticipate e ribadisce la necessità di portare a termine la riforma federalista. Anche se non esclude il ricorso alle urne in primavera. "Il momento più opportuno per il voto in Italia è sempre stato in primavera - ha detto ai cronisti il leader della Lega davanti a palazzo Madama -  e poi se lo dice Maroni..." Riguardo all'azione di governo Bossi ammette: "ora non si può più sbagliare. L'hanno capito tutti, anche i finiani". Ma, conclude Bossi, "io penso positivo". IMPICCATO A UNA BATTUTA - Il Senatur poi fa un passo indietro anche sulla frase sui romani che ha scatenato una bufera di polemiche e suscitato una mozione di sfiducia individuale. Bossi, parlando a un evento della Lega aveva dato un'interpretazione offensiova dell'acronimo S.P.Q.R. ("sono porci questi romani") e detto che il Gran Premio di Formula Uno nella Capitale avrebbe dovuto farlo con le bighe. "Chiedo scusa ai cittadini se si sono sentiti offesi, ma era una battuta. La cosa è stata strumentalizzata, sono stato impiccato a una frase", ha detto al Senato il ministro per le Riforme. "Chiedo scusa ai cittadini anche se sulle mie parole ci sono state strumentalizzazioni politiche". A proposito della mozione di sfiducia presentata contro di lui, il Senatur si è detto ottimista, dicendosi "sicuro" che il governo non cadrà e andrà avanti. In fondo, ha ribadito il ministro delle Riforme, "era semplicemente una battuta". "Le scuse di Bossi sono tardive, poco convinte e assolutamente insufficienti", ha commentato il presidente del gruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi, che aggiunge: "Non risolvono in alcun modo il problema della violenza verbale della Lega e dei quotidiani attacchi all'unità nazionale, alle istituzioni ed alla Costituzione. La politica è stata sino ad oggi troppo condiscendente nei confronti della Lega. È il momento di dire basta". Altro tono per il ministro della Cultura Sandro Bondi: "L'onorevole Bossi ha nuovamente testimoniato di essere non solo un leader politico autorevole ma anche un galantuomo raro nella vita politica italiana", ha affermato in una nota il coordinatore Pdl.  

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