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Muore Stella, gran cassiere nella contesa Gaucci-Tulliani

Frank Stella, simbolo degli italoamericani del Niaf

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Ha rilasciato la sua ultima intervista dal letto d'ospedale. E da lì ha parlato della sua conoscenza con la famiglia Tulliani e dell'amicizia da anni con Luciano Gaucci. Frank D. Stella, potentissimo boss degli italo-americani, tirato in ballo nella questione Tulliani-Montecarlo, è morto in un nosocomio americano. Il cuore del fondatore della Niaf, la fondazione che rappresenta i nostri connazionali negli Stati Uniti, si è fermato all'età di 91 anni, dopo aver trascorso 21 anni ai vertici della fondazione. Nelle ultime settimane il suo nome era stato tirato in ballo, oltre che per le sue iniziative, anche per i suoi rapporti con l'ex presidente della Viterbese. Secondo quanto ha raccontato Stella, avrebbe dovuto avere, come offerta, cinquecentomila dollari da parte di Luciano Gaucci. Quando sul letto d'ospedale gli è stato chiesto se il denaro lo dovevano consegnare i Tulliani ha soltanto risposto: «Quei soldi non li ho mai visti». Ma Gaucci assicura di averli consegnati ai «Tullianos».   Sempre in base alle dichiarazioni del fondatore della Niaf, quel denaro era un'offerta per aver presentato a Gaucci «molte persone importanti» e che «è un uomo molto generoso». Insomma, nella vicenda di Montecarlo, della quale Frank Stella ha detto di non conoscerne i particolari, adesso mancherà un altro tassello. Sì, perché Stella forse avrebbe potuto riferire «alcune informazioni» sulla famiglia Tulliani. Elisabetta, compagna del presidente della Camera Gianfranco Fini, ha affermato di aver conosciuto l'ex numero uno di Alleanza Nazionale a una festa organizzata dall'ex ambasciatore Usa a Roma, «un amico di vecchia data dei miei genitori». Insomma, la famiglia Tulliani, compreso il padre di Giancarlo ed Elisabetta, da quando erano più giovani, hanno contatti con il mondo d'Oltreoceano, dove hanno costituito società con nomi in inglese e non in italiano. Il presidente della Camera, nonché ex ministro degli Esteri, ha incontrato il presidente del Niaf, Joseph Del Raso: con quest'ultimo ha cenato il 9 giugno in un ristorante che si trova in via Veneto. Proprio a pochi passi dall'ambasciata americana. Nelle scorse settimane c'è anche stato chi, durante il vortice di Montecarlo e durante la caccia a Giancarlo Tulliani, ha sospettato che il «cognato» di Fini fosse volato in America. Per fare cosa? Per nascondersi da chi voleva avere chiarimenti sulla casa di boulevard Princesse Charlotte 14. E andando dove? Proprio dal fondatore della Niaf Frank D. Stella. Per fare cosa? Per chiedere ospitalità fino a quando non si fosse calmato il polverone Montecarlo. Ma dopo qualche giorno eccolo apparire per le vie della Capitale.   Intanto, Luciano Gaucci, «coinvolto» nell'affaire del Principato di Monaco perché ex fidanzato di Elisabetta Tulliani, ha comunque affermato proprio ieri che lui con l'abitazione della nobildonna romana Anna Maria Colleoni, ceduta ad Alleanza Nazionale, non c'entra proprio nulla. E non sa niente neanche, quindi, della compravendita. Sempre ieri sera Gaucci ha voluto ribadire che Elisabetta Tulliani, sulla vicenda del superenalotto vinto, ha detto soltanto bugie. Menzogne che comunque nei mesi scorsi sono sempre state smentite dalla compagna di Gianfranco Fini. «Non mi riguarda di continuare una querelle con Elisabetta, ma lei ha detto che ha vinto l'enalotto e ne ha dato una parte a me, invece il superenalotto l'ho vinto io e lei si è presa la metà. Non ho aperto io questa vicenda, l'ha aperta lei dicendo una grossa bugia», ha detto con fermezza ieri sera Luciano Gaucci. La storia della casa di Montecarlo è dunque arrivata anche in America e ha tirato in ballo molti personaggi, noti e meno noti. E adesso è necessario capire se ci sia stato o meno un giro di denaro illecito. Anche ai Caraibi, infatti, è scoppiato il «caso Tullianos». E in uno dei paradisi fiscali adesso è scoppiata un'altra telenovela e un rimbalzo di «non so nulla».

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