Bossi: "Romani porci. Gp? Con le bighe" Alemanno scrive a Berlusconi: ora basta
Il Gran Premio di Formula 1 i romani se lo possono dimenticare, almeno secondo Umberto Bossi, che, parlando ieri in tarda sera a Lazzate, dell'ipotesi di spostare il Gran Premio d'Italia da Monza a Roma ha detto: "Monza non si tocca e a Roma possono correre con le bighe". Ma non è stato l'unico riferimento "storico" del leader leghista. "Basta con la sigla S.P.Q.R.", Senatus Populusque Romanus, io dico "sono porci questi romani" ha detto il Senatùr tra gli applausi del pubblico. "IL NORD NON PUÒ AMARE ROMA" - Dopo una giornata di reazioni di sdegno di tutto il panorama politico, Bossi ha precisato le sue parole senza stemperare il tono sprezzante. "La mia era una battuta, ma dalle reazioni che vedo in queste ore mi viene da pensare che a Roma si sentano in colpa", ha detto. "Una battuta alla Asterix - ha detto il senatur conversando con il cronista - ma vedo che ne hanno fatto un casus belli. Vuol dire che si sentono in colpa. Del resto al Nord hanno portato via prima l'aeroporto di Malpensa e adesso vogliono prenderci anche il Gran Premio di Monza. Il Giro d'Italia non arriva più a Milano, a Venezia hanno impedito di avere le Olimpiadi". "Mettiamo insieme tutte queste cose - ha aggiunto il ministro delle Riforme - e si capisce che il nord non può amare Roma. E in ogni caso - ha concluso Bossi - tutti sanno che io non ce l'ho mai avuta con il popolo romano, ma ce l'ho con Roma apparato che ruba la libertà e la ricchezza a chi la produce". LETTERA AL PREMIER - "Questa volta Bossi ha veramente superato il segno. Non solo ha insultato la Roma di oggi, ma anche quella del passato rispolverando una vecchia battuta da fumetto". Il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno non prende alla leggera l'ennesima boutade del leader del Carroccio. "Oggi stesso - aggiunge - scriverò al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, per chiedere che intervenga presso i ministri del suo Governo affinchè tengano un atteggiamento istituzionale e politico più consono alla loro carica e più rispettoso del ruolo di Roma Capitale e della dignità dei romani". Anche il presidente della Regione Lazio, Renata Polverinichiede l'intervento dell'esecutivo. "Una battuta volgare che male si addice a un ministro della Repubblica - ha dichiarato la governatrice -. I cittadini di Roma e del Lazio meritano rispetto. Mi auguro - conclude - che da parte del governo ci sia una presa di distanza da parole offensive che vanno oltre il solito folklore". "PENSI AI PROBLEMI DEL PAESE" - Anche il presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti, rispedisce al mittente le provocazioni del Senatur. "Siamo stanchi delle battute di Bossi contro Roma e i romani. Il leader della Lega piuttosto che fare il comico dovrebbe svolgere il suo compito di ministro, soprattutto in un periodo difficile e delicato come quello che il nostro Paese sta vivendo ormai da mesi". "Bossi dovrebbe occuparsi dei problemi del paese - conclude Zingaretti - e non intrattenerci con battute prive di spirito che non fanno ridere nessuno e che rivelano solo il suo odio feroce nei confronti della Capitale". BATTUTE SÌ, MA LOGORE - L' europarlamentare della Lega Nord, Mario Borghezio, invece, invita a non drammatizzare il significato delle parole di Umberto Bosssi su Roma e romani. "Si tratta sicuramente di una battuta. Il mio professore di filosofia mi aveva insegnato una frase ancora più efficace: senza Parlamento quattrini risparmiati. Bossi nei momenti di buon umore - dice Borghezio - dà voce allo spirito popolare e popolano che vive nel cuore e nella mente della gente padana. E' uno spirito colloquiale che il segretario usa con la nostra base. Nessuno si deve offendere come quando a noi danno dei polentoni. E' solo un simpatico gioco delle parti. Per Gasparri, capogruppo Pdl al Senato, le battute di Bossi sono vecchie. "Quella sulla diversa lettura di S.P.Q.R. ce la raccontavano ai tempi della scuola decenni fa. Vecchia, logora e inopportuna. Ma non cancella comunque il fatto che Bossi e la Lega hanno supportato la proposta del Pdl per varare le norme su Roma Capitale", ricorda Gasparri. "Quelle norme che, quanti oggi sfruttano questa fesseria detta da Bossi, non avevano avuto la forza e la volontà di realizzare, a beneficio di Roma e del suo ruolo al servizio di tutta la nazione". "Il governo Berlusconi, di cui Bossi fa parte, ha varato norme di importanza storica per affidare a Roma il ruolo di Capitale con prerogative particolari. E' stata una scelta storica, giustamente sottolineata il 20 settembre con la presenza del Presidente della Repubblica Napolitano in Campidoglio, su invito del sindaco Alemanno. Pensiamo che Bossi abbia sostenuto quella scelta con convinzione ma se, per attenuarla, deve dar luogo a battute - conclude il capogruppo Pdl al Senato - cerchi di trovarne di più originali". MOZIONE INDIVIDUALE - Il Pd, intanto, sta preparando una mozione di sfiducia individuale contro il ministro Umberto Bossi. Lo ha annunciato il capogruppo democratico alla Camera Dario Franceschini: "Le parole del ministro Bossi su Roma e i romani definiti porci hanno superato ogni soglia di tollerabilità e anche nelle reazioni non si può continuare a catalogarle nella categoria delle parole sfuggite o di cattivo gusto ma bisogna recuperare la capacità di reagire nelle sedi istituzionali proprie quando un ministro della Repubblica offende lo Stato, le istituzioni e il ruolo stesso che ricopre pro-tempore". "Ne abbiamo parlato con Bersani e Anna Finocchiaro questo pomeriggio - dice Franceschini - e domani mattina proporrò alla presidenza del gruppo di presentare una mozione di sfiducia individuale al ministro Bossi. In questo modo l'aula e ogni singolo parlamentare di maggioranza e di opposizione dovranno pronunciarsi individualmente con l'appello nominale sulla conciliabilità delle parole di Bossi e il suo ruolo di ministro". EX SINDACI - "Bossi rispetti Roma e i Romani. Ha insultato milioni di persone. Ha insultato la capitale dello Stato e i suoi cittadini. È intollerabile che questi insulti vengano da un ministro della Repubblica". Così Walter Veltroni in una nota. "Il leader della Lega - prosegue - torna al linguaggio da trivio, segno che la crisi del centrodestra e del governo sta mordendo e lo spinge a dare il peggio di s‚ alla ricerca di consensi. È una offesa non solo a Roma e ai suoi cittadini ma è un comportamento inaccettabile da parte di un ministro della Repubblica. Bossi al posto di partecipare ai concorsi di Miss Padania dovrebbe ricordarsi di avere un ruolo istituzionale. E se non lo ricorda lui dovrebbe intervenire il presidente del consiglio per pretendere delle scuse". Il leader Api Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma, chiede le dimissioni del leader della Lega Umberto Bossi da ministro per le Riforme a seguito delle sue affermazioni su Roma e cittadini romani. "Bossi deve dimettersi da ministro, non può rappresentare l'intera nazione", dice Rutelli.