Berlusconi: voto sui 5 punti I finiani chiedono un vertice
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervenendo telefonicamente con la Comunità Incontro di Don Gelmini, invita a "superare gli ostacoli nell'interesse di tutti". "Vedete anche voi - ha esordito - qual è la situazione di questi giorni, dobbiamo affrontare degli ostacoli importanti che dobbiamo assolutamente superare nell'interesse di tutti. E io sono alle prese con il documento che dovrà da me essere presentato in Parlamento e che dovrà ottenere un voto della maggioranza del Parlamento stesso per andare avanti nell'opera di realizzazione del nostro programma". SUMMIT CON PDL, LEGA E FLI - Documento, discorso e voto che hanno caratterizzato la giornata politica della maggioranza. "È indispensabile un vertice di maggioranza con l'Fli in vista della messa a punto del documento che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, presenterà in aula alla Camera mercoledì prossimo". Il capogruppo di Futuro e libertà a Montecitorio, Italo Bocchino, durante la registrazione della puntata di Porta a porta avanza la proposta alla maggioranza: "Se non ci fosse un documento poitico condiviso - ha rilevato - sarebbe un problema". I finiani poi sulla richiesta di un vertice di maggioranza a tre Pdl, Lega e Fli prima del discorso programmatico del presidente del Consiglio mercoledì in aula, rilanciano. "Noi - dice Briguglio ribadendo quanto detto dal capogruppo - riteniamo necessario un vertice di maggioranza sui 5 punti programmatici da tenere con le forze che sostengono il governo prima del discorso del premier. In caso contrario - avverte - ci riterremo liberi di valutare in modo autonomo le dichiarazioni programmatiche del presidente del Consiglio". Inoltre il gruppo di Futuro e Libertà preferibbe che le comunicazioni del Presidente del Consiglio di mercoledì e giovedì si concludessero con un voto di fiducia in entrambe le Camere. Lo spiega il portavoce dei parlamentari finiani, Benedetto Della Vedova, per il quale sarebbe "la via più lineare", ma se il voto di fiducia non sarà chiesto dal Premier " ce ne faremo una ragione".Durante la trasmissione di Bruno Vespa Bocchino è tornato sulla pubblicazione delle notizie relative alla ormai famosa casa di Montecarlo passata da An alla disponibilità di Giancarlo Tulliani, cognato di Gianfranco Fini. "Attribuiamo a Berlusconi la strategia di distruzione di Fini, ma non tutto quello che scrivono Sallusti e Feltri", ha detto. Sempre a proposito della vicenda di Montecarlo, Bocchino ha replicato con una battuta ad un passaggio dell'intervento del direttore di Libero, Maurizio Belpietro, su una sua presunta conoscenza dei meccanismi delle società offshore: "Il più esperto è Berlusconi - ha detto sorridendo il capogruppo di Fli - io non ne ho nessuna". Per quanto riguarda il perscorso istituzionale di Fli, Bocchino annuncia: "A questo punto la costituzione di un nuovo soggetto politico è inevitabile. Ha solo bisogno di tempo per nascere". IL DISCORSO SU GIUSTIZIA E PROBLEMI DEL PAESE - Rispetto al discorso del premier al Parlamento il vice presidente dei senatori del Pdl Gaetano Quagliariello è sicuro che Berlusconi affronterà in termini generici il tema della giustizia mercoledì mentre il giorno successivo il presidente parlerà al Paese "con un discorso di chiarezza e non generico". "I problemi del Paese vengono prima di liti e divisioni: su questa base è possibile trovare un accordo che rilanci la maggioranza. Per sfruttare anche la propensione della parte moderata dei finiani e per allargare la maggioranza. Per questo ritengo che tutti, ma proprio tutti, dovranno assumersi le proprie responsabilità", afferma Quagliariello. "Quello che il Paese non accetterebbe mai è di trovarsi di fronte a una falsa ripartenza. Il Paese - ha spiegato ancora Quagliariello - deve essere governato bene, come lo è stato in questi due anni e mezzo. "Mi sembra che ai fini della lealtà verso il governo il clima non sia dei peggiori - fa sapere il ministro della Difesa, Ignazio La Russa -. Sono sempre stato fiducioso - ha detto La Russa - che i deputati di Fli, quando dicono che voteranno la fiducia e daranno sostegno al governo Berlusconi, dicano la verità. Almeno la maggior parte di loro", insomma, sottolinea il ministro, "non ho motivo di pensare che siano lingue biforcute. Credo che tutti, o almeno una parte di loro, è sincera e prescinde dalle polemiche nel momento in cui devono decidere se essere leali coi loro elettori e, quindi, continuare a sostenere il governo". E per fare questo, "non c'è bisogno di una ricomposizione, lo considero un percorso normale". E sulle recenti polemiche tra finiani e Pdl, La Russa ha concluso: "Sull'ultima vicenda mi aspettavo un chiarimento definitivo che non c'è stato e non c'è potuto essere".