Gianfranco Fini più non convince i leader e il popolo del Pdl, più piace alla sinistra.
Siè rotto il patto che teneva insieme la maggioranza. La crisi è evidente - afferma il leader del Pd - In queste condizioni la destra non garantisce un governo al Paese. E di fronte ai gravi problemi che bisogna affrontare, non si può più attendere che finisca il gioco del cerino». Poi, mostra il suo apprezzamento al titolare di Montecitorio, pur non salvandolo del tutto (del resto, è sempre meglio non prendere mai una posizione chiara e definitiva se sei del Pd): «In ogni caso, va sottolineato che il presidente della Camera ha mostrato sincerità, annunciando le proprie dimissioni nel caso in cui fossero dimostrate le accuse relative alla casa di Montecarlo su cui c'è ancora molto da chiarire». Anche Ignazio Marino ne approfitta per attaccare il premier: «In tutta questa vicenda di dossieraggi e insulti reciproci, l'unica evidenza è il disprezzo per le istituzioni dimostrato dal presidente del Consiglio, che utilizza i giornali di sua proprietà per delegittimare gli avversari», spiega. Gianfry strappa qualche parolina buona anche a Di Pietro: «Voglio sforzarmi di credere che Fini sia in buona fede», afferma il leader dell'Idv che poi torna agli argomenti e ai toni di sempre: «Quello che mi chiedo è: ora che ha preso atto che il Presidente del Consiglio - come ha già detto nel discorso di Mirabello - è il capo dei mali, come ho sempre detto io, e ora è il mandante di tutta questa manfrina come può dargli la fiducia tra una settimana? Allora o è ricattabile o è complice», spiega. Più duro Felice Belisario, presidente dei senatori dell'Idv: «Fini non ha spiegato nulla e appare grave che il presidente della Camera in due mesi non dica agli italiani come stanno davvero le cose. È bene che Berlusconi e Fini si dimettano subito», commenta sul suo blog. Dal fronte centrista arriva solidarietà: «Fini ha ragione, è stata trasformata una modesta vicenda privata in un affare di Stato», afferma il deputato dell'Udc, Pierluigi Mantini, che aggiunge: «Chi conosce il regime delle società off-shore sa che il vero socio proprietario è coperto da un patto parasociale inconoscibile. Lo stesso vale per Berlusconi, e Feltri e Belpietro dovrebberlo riconoscerlo. In ogni caso - attacca - la maggioranza di centrodestra è precipitata in una rissa personale ingestibile, che affligge le istituzioni, impedisce il governo del Paese e tradisce i cittadini italiani e gli stessi moderati che hanno votato per Berlusconi». Ormai è evidente: la campagna elettorale ha inizio. Na.Pie.