Dossieraggio, Bocchino: "Una patacca" Ghedini: "Sono tutte accuse false"
"Quello che dice il ministro di Santa Lucia al Fatto Quotidiano non cambia il nostro giudizio sull'operazione di dossieraggio e sul fatto che si tratti di una patacca e questo sarà chiarito in maniera incontrovertibile". Così il capogruppo di Fli alla Camera, Italo Bocchino, a Sky Tg24. Secondo Bocchino, "a parte l'anomalia di uno che risponde sì e poi fa clic chiudendo il telefono, emergerà in maniera chiara che tutto quello che è stato fatto è stato prodotto per un'operazione di dossieraggio. Innanzitutto la lettera è equivoca perché non c'è scritto chi e il proprietario della Timara. E poi a questo punto il governo di Santa Lucia se, come dice qualcuno, ha la documentazione perché non la rende nota? Perché non rende nota al documentazione di questa società?". "Noi al contrario - prosegue l'esponente di Fli - abbiamo la certezza che non c'è la proprietà di Giancarlo Tulliani, ma il problema non è più questo, ma la democrazia di questo paese dove la terza carica dello Stato nel momento in cui dissente dal presidente del Consiglio, che ha a disposizione una serie di mezzi tra cui molti organi di informazione, è sottoposto ad un linciaggio e quindi si limita il diritto democratico di un grande esponente istituzionale di far politica e di dire la sua perché viene aggredito tutti i giorni dai mezzi di proprietà del presidente del Consiglio". LA REPLICA DEL LEGALE DEL PREMIER "Le dichiarazioni volte ad ipotizzare un diretto coinvolgimento del Presidente Silvio Berlusconi nella vicenda della Casa di Montecarlo sono infondate, pretestuose e diffamatorie". E' quanto dichiara il consulente giuridico e legale del premier, Niccolò Ghedini a proposito della vicenda della casa di Montecarlo. "Come risulta pacificamente dalle dichiarazioni e dai documenti nessuna attività di dossieraggio è stato svolta dal Presidente del Consiglio né direttamente né indirettamente. In realtà - spiega Ghedini - tale falsa accusa sembra rivolta al presidente Berlusconi per sostituire il merito di una vicenda che rimane comunque tutta da verificare. E' stato folle e risibile ipotizzare che il Presidente del Consiglio potesse aver dato mandato a chicchessia per creare un documento ufficiale falso che in tempi brevi avrebbe potuto essere smentito dal governo locale. Allo stato - prosegue Ghedini - si deve evidenziare che alcuni giornalisti tra cui il direttore dell'Avanti, dr. Lavitola, in piena autonomia hanno svolto un legittimo diritto di inchiesta e di cronaca così come risulta dalle loro stesse precise dichiarazioni. Nessuna attività di dossieraggio, quindi, da parte del presidente del Consiglio ma soltanto fatti scaturiti, in modo indipendente, da indagini giornalistiche che, ovviamente, nel pieno rispetto delle garanzie dovranno essere provati dalle autorità competenti".