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Pdl e Lega a rischio nelle Commissioni

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Ilpartito del premier, dopo l'allontanamento dei finiani di Fli, sarebbe infatti in minoranza in cinque commissioni parlamentari, tra cui quelle che si occupano di Esteri e di Lavoro e sarebbe in in sostanziale pareggio in quella che si occupa del Bilancio. La maggioranza avrebbe un vantaggio di non più di uno o due voti in altre otto commissioni, tra cui quella chiave della Giustizia. L'unica soluzione per tornare ad controllare tutte le commissioni, fanno sapere dal partito, sarebbe quella di riuscire davvero a costituire un nuovo gruppo. Ma senza almeno dieci deputati la situazione resterebbe in bilico. Attualmente infatti la maggioranza dovrebbe contare su circa 305 deputati: 295 tra Lega e Pdl, ai quali si devono aggiungere i 5 di «Io sud», i 3 dei Liberali-Democratici, più Francesco Pionati e Francesco Nucara. Per tornare il più possibile vicino a quota 331 diventerebbero determinanti, i voti dei deputati ancora indecisi del gruppo misto. Un segnale positivo è venuto dal voto sull'ex sottosegretario all'Economia Nicola Cosentino, in cui la maggioranza ha ricevuto 18 voti in più del previsto. Nel Pdl la speranza è che il «travaso» si ripeta quando il 29 settembre si dovranno votare i cinque punti di Berlusconi, o nella settimana centrale di ottobre quando ci si dovrà pronunciare nelle varie commissioni sul rinnovo delle presidenze.

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