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L'economista cattolico liberale che condannò gli errori delle banche Usa

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Ilnome dello Ior compare nei più noti intrighi finanziari della storia italiana ed è stato accostato a nomi di discussi banchieri e faccendieri da Francesco Pazienza a Flavio Carboni a Roberto Calvi e a Michele Sindona. Ma la storia dello Ior è legata soprattutto a Monsignor Marcinkus che ne fu presidente dal 1971 al 1989 e che rimase invischiato nello scandalo del crack del Banco Ambrosiano ma il cui nome compare anche nel giallo della scomparsa e Emanuela Orlandi. Una delle numerose leggende che si raccontano su questo istituto è che Giovanni Paolo II, dopo lo scandalo Calvi, chiese l'elenco di tutti i correntisti dello Ior e si sentì rispondere: spiacenti, santità, ma la riservatezza dei clienti è sacra. Con Gotti Tedeschi, secondo le intenzioni del Pontefice, doveva iniziare l'operazione di trasparenza per «ripulire» l'immagine dello Ior dalle macchie del passato e restuirlo alla vocazione originaria. E proprio sotto il segno della trasparenza lo Ior definisce un accordo con la Ue in base al quale recepisce le normative vigenti sul riciclaggio. Tutto questo non riguarda, di per sé, il segreto bancario. Ma l'impegno della Santa Sede a fare proprie le norme europee è a suo modo storico. Chi è Gotti Tedeschi e come approda all'Istituto per le Opere religiose? Inizia a Parigi, come consulente alla Metra-Sema, e poi passa a Mc Kinsey, a Milano e Londra, dove conosce Gianemilio Osculati, numero uno storico della società sul mercato italiano. A metà degli anni '80 diventa banchiere d'affari per la finanziaria Procomin di Imi-Bnl, e quindi passa in Sige, dove conosce il banchiere Gianmario Roveraro. L'anti-Cuccia scomparso tragicamente nel 2006 era il punto di riferimento del mondo cattolico, membro dell'Opus Dei come un altro vecchio amico di Gotti Tedeschi: il numero uno di Ferfin e Montedison, Giuseppe Garofano. Con Roveraro il finanziere fonda la banca d'investimenti Akros. Nel 1995, quando il Sanpaolo presieduto da Gianni Zandano decide di allargare la compagine azionaria ha nel Santander e in Gotti Tedeschi un valido alleato. Vanta un'amicizia ventennale con il ministro Tremonti che lo ha nominato consigliere per «i problemi economico-finanziari ed etici nei sistemi internazionali» e consigliere d'amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti. Secondo alcuni sarebbe addirittura uno degli ispiratori di Benedetto XVI. Per esempio quando dice che «è dovere della Chiesa denunciare gli errori fondamentali che si sono mostrati nel crollo delle grandi banche americane, o che l'avarizia umana è idolatria che va contro il vero dio». L.D.P.

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