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Il Pdl riparte dai temi etici per riunire i moderati

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Lasfida è quella di sempre: unire il popolo dei moderati, mettendo insieme tutti coloro i quali si sentono legati dai valori fondamentali, figli di una specifica tradizione. Da questa precisa volontà politica sembra esser nata «Primum vivere», un'intera giornata di lavori che il gruppo parlamentare Pdl del Senato ha dedicato alla bioetica, con l'intento di presentare l'agenda bioetica del governo. «Questa conferenza stampa - spiega Maurizio Sacconi - ha un preciso significato politico: i temi della bioetica sono dirimenti in un tempo di transizione come quello che stiamo vivendo e su questi temi va costruita l'unità politica di moderati e riformisti nel nome di una laicità adulta». Il ministro del Lavoro individua nell'affermarsi di una «antropologia positiva», che si fida dell'uomo, della sua attitudine alla socialità e della sua propensione a sviluppare il bene comune, un fondamentale discrimine politico: «Da questa concezione positiva dell'uomo viene giù tutto il resto, a cominciare dal diritto alla vita», assicura. L'agenda del governo intende riportare in primo piano il decreto legge sul testamento biologico. Gaetano Quagliariello parla chiaro: «Il cammino del cosiddetto ddl Calabrò è stato rallentato alla Camera dalla rigidità di alcuni esponenti di una minoranza del Pdl. La fuoriuscita dei parlamentari di Futuro e Libertà dai gruppi del Pdl, e dunque dal partito, ha restituito al popolo della libertà coesione ideale sui principi di fondo e compattezza sui temi performanti dell'agenda pubblica del terzo millennio». Per il vice capogruppo al Senato «il Pdl nacque il giorno in cui in Consiglio dei Ministri si approvò il decreto legge su Eluana Englaro», quando - e forse non è un caso - Gianfranco Fini espresse «preoccupazione» per quanto fatto dal governo. Il ministro della Salute Ferruccio Fazio affronta il tema dell'aborto, sottolineando che «in Italia non è un metodo contraccettivo. Di questo dobbiamo essere orgogliosi». Sul testamento biologico - prosegue - «non vedo perché la legge non possa vedere la luce visto che ci sono anche diverse convergenze». Dello stesso avviso Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl, che aggiunge: «Pensiamo di poter realizzare alcuni punti della nostra agenda, fra cui la proposta di legge sulla tutela dell'embrione». Al convegno sono presenti anche anche il senatore dell'Api Claudio Gustavino, il deputato Pd Daniele Bosone e il presidente del Movimento per la Vita Carlo Casini (eurodeputato Udc): sono tutti d'accordo con l'agenda bioetica del governo. «Mi sembra una buona base di partenza - dice Gustavino - il cantiere è aperto. Il vento è buono e, per rifarmi all'antropologia positiva di Sacconi, io mi fido». La precisazione del sottosegretario al ministero della Salute Eugenia Roccella è d'obbligo: «Si è aperto il cantiere dei riformisti che vogliono adeguarsi alla post modernità. Ma senza tatticismi. Sia chiaro - sottolinea - che noi siamo contro il mercato del corpo, anche di quelli di parlamentari vivi e vegeti. La nostra non è una campagna annessionistica». Na. Pie.

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