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Ore 13.30 via Borgognona, ristorante Nino.

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Parlanofitto fitto e si capisce subito che hanno una gran fame; ad interessarli non è certo il menu gastronomico del ristorante ma un altro menu ben più allettante. Fame di poltrone e il menu sul tavolo è quello delle aziende pubbliche di prossima scadenza. Mancano ancora diversi mesi al rinnovo ma il conto alla rovescia è iniziato e il risiko delle caselle ha già scatenato un grande appetito. «Questo a me quell'altro a te». E poi: «guarda che scrive quel giornale, e mi dicono che...» Un vero stress. La corsa delle nomine questa volta si arricchisce di una incognita in più: gli equilibri in cambiamento nella maggioranza e di conseguenza il sistema delle alleanze. La partita sarebbe in mano a Gianni Letta ma anche i ministri economici a cominciare da Tremonti vorranno di sicuro essere della partita. Il governo ha puntato sin dall'inizio della legislatura alla creazione di valore come dimostrato dal grande attivismo con cui Berlusconi ha promosso accordi in settori strategici all'estero. Ma a fronte di questo impegno i risultati delle aziende pubbliche non sarebbero stati particolarmente brillanti, è la tesi che circola nel governo, o almeno non secondo le aspettative. Attovagliati a via Borgognona, i commensali illustri hanno di sicuro passato in rassegna aspirazioni e indiscrezioni, e disegnato ipotetici scenari. Le ultime voci indicano alcuni spostamenti nevralgici. L'amministratore delegato dell'Enel Fulvio Conti è indicato dai tam tam com probabile successore di Scaroni all'Eni. Per questa postazione si era fatto anche il nome di Masi ma che le ultime indiscrezioni danno invece per la poltrona di Terna. L'attuale numero uno della società responsabile della trasmissione di energia elettrica, Flavio Cattaneo viene dato in pole position per l'Enel. Scaroni invece dovrebbe andare a guidare Finmeccanica. Tutto a posto? Non proprio. Sullo scacchiere fa capolino anche il nome di Luca di Montezemolo. Il salottino buono delle aziende pubbliche non ha mai visto di buon grado l'ingresso di soggetti esterni. Nel caso del presidente della Ferrari ci sarebbe una strategia sottile: neutralizzare con una poltrona il suo attivismo anti-governo. I giochi sono appena iniziati. Tanti pranzi attendono ancora i grandi manager di Stato.

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