I veltroniani: «Niente gruppi autonomi ma il partito ormai è arrivato ai minimi termini»
Maanche se la scissione parlamentare dei «veltroniani» dalla corrente di maggioranza non si concretizzerà è chiaro che ormai l'ex segretario e i suoi uomini vivono la permanenza nel Pd come corpi estranei. La linea tracciata dal segretario, Pierluigi Bersani, ha da tempo messo in ombra la corrente di minoranza. Che questa situazione non pare disposta ad accettarla ancora. Nessuna scissione in Parlamento, come hanno invece raccontato alcuni retroscena, ma un «invito» all'attuale dirigenza a «riflettere». «È molto diffusa dentro il Pd la preoccupazione per la gravissima situazione del Paese e per le difficoltà del nostro partito - ha ragionato Verini - che raggiunge nei sondaggi - in una condizione politica che dovrebbe essere assolutamente favorevole a una forza di opposizione - il suo minimo storico». Secondo il deputato, vicino a Veltroni, bisogna «ragionare lealmente sulle motivazioni di queste difficoltà». Tra queste è il motivo «principale» è «l'abbandono dell'ispirazione originaria e dell'idea di costituire un forte nucleo riformista nutrito di spirito d'innovazione e di coraggio». Tra i dirigenti del Pd qualche malumore dovuto alla situazione dei «veltroniani» che vivono come «separati in casa» c'è. Tanto è vero che Filippo Penati, capo della segreteria politica di Bersani, è costretto a puntualizzare: «Il passaggio più applaudito del segretario», nel suo intervento di chiusura alla festa del Pd, «è stato quello relativo ai richiami all'unità del Pd e della coalizione. Siamo convinti - ha detto Penati - che chiunque alimenti polemiche fuori dai limiti di un naturale confronto non troverà seguito da parte degli elettori del Pd». Anche Rosi Bindi ha rimarcato l'importanza di alcuni passaggi del discorso di Bersani a Torino, come quello relativo al progetto del Pd: «Da ieri il partito è in campo come una grande forza popolare e nazionale, architrave del cambiamento, con un'idea di cosa vogliamo per l'Italia di oggi e di domani».