Fini: «Silvio cerca 316 deputati che lo votino»
DalG8 dei presidenti delle Camere, Gianfranco Fini lancia un messaggio rasserenante alla politica italiana. Tuttavia, il presidente della Camera ribadisce che il discorso con cui Silvio Berlusconi illustrerà al Parlamento i punti di azione del governo deve «essere votato». «Che il governo abbia il diritto ed il dovere di governare lo dico da giorni», dice Fini conversando di buon mattino con i cronisti, prima dell'inizio dell'ultima sessione della riunione del G8. E, a chi gli chiede se non ritenga che l'orizzonte delle elezioni anticipate in marzo si stia allontanando, Fini risponde: «In Italia l'orizzonte è sempre molto ristretto...». In ogni caso, però, per il presidente della Camera sulle dichiarazioni che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi terrà in Parlamento alla fine di settembre «ci deve essere un voto». «Non ha senso fare il discorso senza un voto. Se no – spiega, dopo aver stretto la mano al presidente dell'Assemblea nazionale francese, Bernard Accoyer – il presidente del Consiglio che cosa cerca a fare il sostegno di 316 deputati?». La conversazione prosegue sul viale che porta alla bella sede in stile neogotico del Parlamento di Ottawa: una dolce salita immersa nel verde lungo la quale Fini ricorda l'11 Settembre, di cui ieri è stato il nono anniversario («Mai abbassare la guardia contro ogni forma di intolleranza e fanatismo, anticamera e brodo di coltura del terrorismo», sostiene), e il cordiale incontro di ieri con la Speaker del Congresso Usa Nancy Pelosi, preoccupata per le elezioni di Midterm. Ma è quasi naturale tornare alla politica italiana, con il presidente della Camera che ricorda come l'attuale legge elettorale che vuole cambiare fu a suo tempo «una tassativa richiesta dell'Udc» di cui gli alleati «presero atto». Poi Fini parla dei giovani e della loro difficoltà di capire la politica («dagli torto...», riflette sorridendo) e ammette che ancora non esiste un movimento giovanile di Fli. «Ci sono tanti ragazzi, ma – spiega – è impensabile un circolo o un movimento. È una presenza molto trasversale, i ragazzi stanno molto su internet e si impegnano nel terzo settore e nel volontariato». Infine dal presidente della Camera arriva una stoccata all'ex colonnello di Alleanza Nazionale Ignazio La Russa, che in mattinata, intervenendo a Roma alla festa di Atreju, aveva auspicato un nuovo abbraccio tra Fini e Berlusconi. «La Russa se la canta e se la suona...», sbotta il presidente della Camera, ed imbocca la porta del Parlamento dove lo attende lo Speaker della Camera dei Comuni britannica John Bercow.