Politica da marciapiede
«Non escludo che senatrici o deputate siano state elette dopo essersi prostituite». La frase shock è della deputata finiana Angela Napoli. Intervistata da Klaus Davi parla di infiltrazioni mafiose nel Nord, dell'impegno dei giovani contro la 'ndrangheta, delle ultime liste alle Regionali, che non erano «pulite». Poi l'affondo sulle donne parlamentari: «È chiaro che, essendo nominati, se non si punta sulla scelta meritocratica, la donna spesso è costretta, per avere una determinata posizione in lista, anche a prostituirsi o comunque ad assecondare quelle che sono le volontà del padrone di turno», dice la Napoli. Parole che innescano un domino di polemiche, tanto che il leader di Futuro e Libertà, Gianfranco Fini, è costretto a censurare la parlamentare e a chiederle di scusarsi. Ma ormai è il caos. Anche perché non è la prima volta. Anzi, sembra che le finiane abbiano un'ossessione per le parlamentari del Pdl. Solo un paio di settimane fa era stata un'altra esponente di Fli, Barbara Contini, a prendersela con «minigonne» e «tacchi a spillo» delle colleghe del Pdl. Anche stavolta le berlusconiane non le mandano a dire. Netta Beatrice Lorenzin: «Da parte dell'on. Angela Napoli è arrivato un attacco squallido e infamante che nulla ha a che fare con la politica ma tutto con l'astioso e rancoroso modus operandi che hanno messo in scena i finiani negli ultimi mesi. Attaccare le donne, facendo leva su un facile pregiudizio maschilista e gossipparo, è la strada scelta da queste sedicenti paladine della causa femminile che hanno trovato l'ultimo ricovero in Fli e che nei fatti si sono dimostrate, per comportamenti politici, totalmente estranee alla promozione e alla tutela della causa femminile, fuori e dentro il partito». Alessandra Mussolini non è da meno: «Trovo vergognosa la dichiarazione di Angela Napoli. Queste parole offendono le deputate di tutti i gruppi parlamentari e chiedo la convocazione immediata dell'ufficio di presidenza della Camera dei deputati per prendere i provvedimenti del caso». Giudizi simili arrivano dalla deputata e responsabile Pari Opportunità del Pdl, Barbara Saltamartini: «Mi vergogno terribilmente per le affermazioni di Angela Napoli sulla prostituzione delle parlamentari. Parole di una gravità inaudita, che squalificano pesantemente chi le ha pronunciate. È aberrante che lo scontro con i finiani stia portando, giorno dopo giorno, ad un fuoco di fila meschino e volgare contro le nostre donne, a nome delle quali esprimo il più profondo sdegno». «Le parole di Angela Napoli offendono l'intero Parlamento e non solo le colleghe parlamentari. Il presidente della Camera deve immediatamente intervenire nel censurare le gravi affermazioni dell'on. Napoli ed entrambi i presidenti dei due rami del Parlamento devono tutelare la dignità delle parlamentari e della stessa istituzione che rappresentano» tuona la vicepresidente dei deputati del Pdl Jole Santelli. E proprio il presidente di Montecitorio si fa sentire. In una nota Gianfranco Fini censura l'esponente del suo gruppo: «Ledere la dignità delle deputate con accuse generalizzate quanto teoriche, e quindi indimostrabili, non può essere consentito né per il rispetto che si deve al Parlamento né per la considerazione che si deve avere per tante donne che, al pari dei colleghi di genere maschile, fanno politica con passione e disinteresse». Fini aggiunge: «Mi auguro che l'onorevole Angela Napoli proprio perché a pieno titolo rappresenta da anni questo genere di impegno politico, ammetta la gravità delle sue parole e se ne scusi». Allora è la Napoli a intervenire: «Trovo sorprendente il lancio dei comunicati diramati, tramite le varie agenzie di stampa, da alcune colleghe parlamentari, rispetto ad un passaggio dell'intervista, pubblicata questa mattina su youtube nel canale KlausCondicio. L'intervista, che ha spaziato su numerosi argomenti conteneva mie dichiarazioni molto più importanti rispetto a quelle relative all'attuale legge elettorale, dove, tra l'altro, alla domanda del conduttore se ritenevo che alcune colleghe sarebbero state elette dopo essersi prostituite, ho risposto "non lo escludo". Non penso che con tale affermazione io abbia inteso criminalizzare le colleghe del Parlamento italiano, né ritengo che debbano sentirsi da me oltraggiate coloro, e sono convinta la stragrande maggioranza, che hanno conseguito meritoriamente il seggio parlamentare e, comunque, me ne scuso». In effetti la Napoli nell'intervista di cose rilevanti ne dice. Innanzitutto che «le liste lombarde del Pdl alle ultime elezioni non erano pulite. Stiamo valutando il tutto con la Commissione antimafia. Pertanto la Moratti e Formigoni farebbero bene a dare messaggi chiarissimi, non solo con le parole, ma anche con le scelte dei candidati». Ma a catalizzare l'attenzione sono stati i giudizi sulle parlamentari (e la legge elettorale). Ormai il treno è in corsa. Paola Frassinetti (Pdl) si sorprende delle accuse della Napoli «in quanto proprio Fini nel 2006 ha aumentato il numero delle donne in Parlamento grazie a questa legge elettorale» mentre la vice presidente del Pdl al Senato, Laura Bianconi, spiega: «Sostenere accuse di questo tipo significa inculcare nell'opinione pubblica che se una donna è giovane e magari bella necessariamente non può anche essere intelligente e capace di occuparsi di politica. Basta guardare alla storia personale della grande maggioranza delle parlamentari del Pdl per capire che si tratta di donne con lunga esperienza nelle istituzioni locali o nel mondo produttivo». Piovono critiche anche dalle colleghe di Futuro e Libertà. «Anche se concordo con l'on. Angela Napoli sulla necessità di inserire criteri meritocratici nella scelta dei candidati, trovo inaccettabile che questo argomento venga ridotto ad un attacco alla dignità delle colleghe deputate con accuse generalizzate» dice la deputata Catia Polidori. Mentre Flavia Perina spiega: «Prostituirsi per fare carriera in politica? Ci sono tanti modi per farlo e la maggior parte di essi non c'entra niente con il sesso e con le donne. E ci sono tanti modi per denunciarlo senza violare la dignità delle donne elette in Parlamento». La direttrice de Il Secolo osserva che «Angela Napoli è caduta nella trappola di Klaus Davi che dà visibilità alla sua trasmissione confondendo abitualmente i temi della sessualità e della politica». A quel punto è Klaus Davi a replicare alla Perina: «Può controllare i commenti su Corriere.it e Facebook per capire se la signora Napoli ha detto cose (non sta a me dire se giuste o no) così avulse dall'immaginario collettivo. Detto questo, aspetto ancora Gianfranco Fini - aggiunge Davi - in trasmissione da due anni. Spero che accetti il mio invito, così come ha fatto la signora Napoli senza filtri, con totale trasparenza e disponibilità, cosa che le fa onore». Insomma, ormai Pdl e Fli sono ai ferri corti. Altro che fiducia e patto di legislatura.