Gazzè canta per il Pdl «Musica senza barriere»
Hoscelto di andarci, al di là delle mie idee politiche, perché volevo dare una messaggio che spero altri vogliano seguire: la musica non deve avere barriere politiche. Sono convintamente per l'abbattimento delle condanne politiche sulla musica». A parlare è Max Gazzè. Ha appena finito il suo concerto davanti ai giovani del Pdl alla loro festa. Lui, uomo di sinistra. Non è stato difficile accettare questo insolito invito, spiega: «La musica non deve avere né frontiere, né barriere, né blocchi culturali. Bisogna aprirsi e non chiudersi. Se posso dire di avere un impegno politico, è stato proprio quello di accettare l'invito alla festa del Pdl». Il cantautore romano ammette di essersi anche divertito: «È stato un bellissimo concerto. Il pubblico era eterogeneo. Ho suonato, tra l'altro, in uno spazio a parte. Non avevo la bandiera del Pdl dietro. E poi - ribadisce - ritenevo e ritengo davvero importante lanciare un messaggio. Come dice il poeta Verlaine "De la musique avant toute chose". Non sono mai stato tesserato politico - racconta - Ho certamente cantato canzoni che parlano di temi sociali, ma canto per tutti. Un cuoco cucina sia per uomini di destra che di sinistra. La favola di Adamo ed Eva viene raccontata per un pubblico di destra come di sinistra. I sentimenti - sottolinea - non sono politicizzati. Se qualcuno si emoziona per la mia musica, ne sono felice e non ci devono essere interferenze politiche».