I Dc-Psi vogliono contare di più. «Sul partito diremo la nostra»
Nelmomento della frattura tra i cofondatori più grandi, gli altri chiedono al leader di fare chiarezza sul futuro del partito. Potrebbe esserci un incontro con il presidente del Consiglio la prossima settimana. Come dice Luigi Compagna, che si definisce «più berlusconiano di Michela Brambilla», chi non ha fatto parte dello stretto giro «italo-forzista della prima ora ed è rimasto schiacciato dalla diarchia Berlusconi-Fini nel Pdl, ora vuole legittimamente capire che futuro ha il partito». Il leader dei Popolari-liberali, Carlo Giovanardi, precisa che un chiarimento con il Cavaliere si rende indispensabile per capire se «vuole continuare a costruire il Pdl oppure no. Insomma -aggiunge- quest'estate sono successe cose importanti, con riunioni alle quali hanno partecipato diversi soggetti ma non alcuni cofondatori del partito. Non parlo solo di quattro o cinque esponenti ex An, ma anche di altre persone che non sono mai state elette in ufficio di presidenza». «Ecco perchè -prosegue Giovanardi- viene spontaneo chiedersi se il partito debba continuare oppure no. Qui non si parla di un caffè, ma di far funzionare organismi rappresentativi».