Ma Gianfranco è l'unico non iscritto a Fli
Tutti in attesa del discorso che Gianfranco Fini terrà domani a Mirabello. Sarà l'atto di nascita di un nuovo partito, così come ha annunciato più volte il «falco» finiano Fabio Granata? Chi può dirlo. A volte, però, è a guardare le «piccole» cose che si scoprono segnali importanti. C'è un dettaglio passato inosservato che può dirla lunga sulle reali possibilità che il gruppo di Futuro e Libertà ha di diventare un importante soggetto politico del dopo Berlusconi, se e quando arriverà. Al gruppo, dopo il «divorzio» tra il premier e il presidente della Camera, si sono iscritti 33 deputati e 10 senatori. Tutti i finiani, insomma. Solo che - udite udite - tra loro, Fini, non c'è. Il titolare di Montecitorio (potete verificare sul sito della Camera, aggiornato per tutti gli altri esponenti di Fli) è ancora iscritto, dal 5 maggio del 2008, al gruppo del Pdl. L'ex leader di An non si è mai iscritto al partito, ma al gruppo parlamentare sì. E lì è rimasto. Chi vorrà fare della facile ironia potrà dire: «Beh! Se n'è dimenticato. Con il cognato che si ritrova e il "casino" monegasco da risolvere!». Certo non è il massimo per un gruppo che nasce intorno alle posizioni di un «capo», che il «capo» non ne faccia parte. Vedremo come andrà a finire. Intanto, mi raccomando: non ditelo a Granata.