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Il nemico di Fini ora è il meteo

Gianfranco Fini con un Pulcinella in una foto del 2007

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«Enzoooo, hai visto le previsioni del tempo? Domenica pomeriggio pioggia». Enzo, ovvero Enzo Raisi, proconsole finiano in quel di Bologna, manager d'azienda e torero con scarso successo (in Spagna, dove ha una casa, s'è fatto costruire una plaza de toros vera e s'è beccato una volta una bella incornata anche questa vera) si porta le mani ai testicoli e vistosamente s'adopera in operazioni scaramantiche. Si tocca il cinturino metallico dell'orologio e poi sbotta: «Vittorioooooo, te che sei un agricolo, che dici del tempo di domenica?». Vittorio è Vittorio Lodi, l'ideatore della festa tricolore di Mirabello, sua madre è amica della mamma di Fini. Lodi è un imprenditore agricolo che per un mese all'anno dimentica erba medica e foraggi e si dedica alla manifestazione ferrarese, e adesso, dall'altra parte della piccola piazza, guarda Raisi, scruta il cielo e vaticina: «Tutto ciò che viene dal venezian non bagna manco la coda del can». I militanti si guardano interdetti. Luca Bellotti, deputato ex larussiano e oggi finiano da quel di Rovigo, traduce: «Se le nuvole venivano da Venezia non pioveva. Stavolta le nuvole arrivano da Verona. Sì, Enzo, le previsioni dicono pioggia domenica pomeriggio». È andata peggio al ministro Andrea Ronchi, bloccato a Roma da febbre e un'intossicazione alimentare. Certo, fa un certo effetto. Domani Fini farà il suo discorso alla nazione, spiegherà le sue ragioni, si leverà i sassolini delle scarpe dopo un'estate infernale trascorsa sotto un diluvio di attacchi. La politica sembra con il fiato sospeso in attesa delle sue parole e un po' tutti s'arrovellano a interpretare i suoi silenzi.   E qui a Mirabello è tutto così artigianale, così spontaneo e improvvisato. Solo ieri pomeriggio s'è cominciato ad allestire il palco in tono così poco berlusconiano. Ci sarà un leggìo e dietro le sedie per far accomodare una quarantina di parlamentari (il Cavaliere ama stare da solo e detesta che ci sia qualcuno dietro di lui mentre parla). Sullo sfondo una grande scritta «Per il bene dell'Italia, Futuro e libertà», con l'onda tricolore. In verità, l'allestimento è stato sospeso perché bisognava prima metter su la passerella per la sfilata di miss tricolore e al concerto di Lello, Lilli e Tatiana, in serata, al posto del ring di pugilato del giorno prima. Insomma, la scenografia potrebbe far pensare che domani sarà il giorno dell'annuncio della nascita di un nuovo partito. Ma annunci non ne arriveranno, anzi. Casomai, allusioni immaginifiche. «Ci devono cacciare», dice l'eurodeputato Potito Salatto. Fini si leverà dei sassolini dalla scarpa, ma sarà se non conciliante sicuramente aperturista. Persino sul processo breve. Rilancerà la palla nel campo di Berlusconi: «Vediamo se davvero è disponibile a discutere con noi», ha detto il presidente della Camera a chi lo ha sentito al telefono. Stuzzicherà il Cavaliere. Ma non andrà oltre. Ribadirà l'appoggio al governo, rivendicando un ruolo per sé almeno al pari di quello che ha Bossi. «Sarà la strategia della provocazione», dice un finiano di provata fede. Perché, aggiunge, se Fini vuole fare davvero male a Berlusconi deve lasciarlo dov'è, ma senza fargli fare nulla. E nel frattempo, si lavora al nuovo soggetto politico. È sera quando, tra gli stand, compare persino Sergio Mariani. Meglio noto come Folgorino, ex vice di Fini quando questi era leader dei giovani del Msi e primo marito di Daniela Di Sotto che Gianfranco gli scippò. «Quando c'è da combattere io sono sempre in prima fila. Sono le situazioni chete che m'annoiano», dice Mariani mentre s'aggira con il suo immancabile baffetto. E la sua è la voce della base, che ormai il partito se lo aspetta. Conferma Maurizio Saia, senatore: «Se lo aspettano i nostri. Se lo aspettano le categorie, abbiamo aperto con i sindacati di polizia. Ecco, quei mondi lì si sentono presi per il culo dai vari ministri che hanno promesso e non mantenuto. Quelli aspettano una novità, sono in cerca di un riferimento e sicuramente guardano a Fini». Più passano le ore, più sale l'attesa. Lo stesso Lodi ha messo a disposizione nove ettari per i parcheggi. Bellotti ammette: «Sono preoccupato, non c'è spazio». Verranno smontati due stand. In una piazza vicina sarà montato un maxischermo. Arriva la sindaca pd di Mirabello, Angela Poltronieri, sventola un foglietto: «È arrivata una richiesta di atterraggio di un elicottero». Raisi non si scompone, prende il telefonino e chiama Urso: «Adolfo, e tu come vieni? Con la mongolfiera? Guarda che domenica sono previsti fulmini e pioggia...».  

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