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E i finiani giocano a fare le "vittime" del Pdl

Italo Bocchino

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Ormai non ci sono più dubbi, i finiani sono diventati come Calimero, il pulcino protagonista delle pubblicità degli anni '60. Quello del famoso motto: «Tutti ce l'hanno con me perché sono piccolo e nero...è un'ingiustizia però». Il presidente della Camera e i suoi fedelissimi, infatti, sono diventate le vittime di tutti i soprusi del mondo. Vittime di Silvio Berlusconi che li ha malamente «cacciati» dal Pdl. Anche se poi si scopre che Gianfranco Fini non è iscritto al partito e non può essere cacciato, mentre Fabio Granata, Italo Bocchino e Carmelo Briguglio, sono in attesa della «sentenza» dei probiviri che potrebbe anche decidere di non espellerli. Negli ultimi giorni sono diventati vittime della «cattivissima» Michela Vittoria Brambilla rea di aver tramato nell'ombra per organizzare squadre di militanti del Pdl da portare domenica a Mirabello per contestare il presidente della Camera. Ma anche qui la vicenda è piuttosto complicata. Anzitutto non si capisce perché il ministro del Turismo, che ha querelato Generazione Italia, avrebbe dovuto organizzare un pullman da Napoli, non poteva radunare qualche militante nella zona di Ferrara? E comunque la fonte della notizia, tale Vitale Mattera ex presidente di un circolo di An, racconta di essere stato contattato da Francesca Pascale, fondatrice del club «Silvio ci manchi» e attualmente consigliere provinciale a Napoli. E che questa, en passant, avrebbe fatto il nome della Brambilla. La prima smentisce tutto, la seconda ribadisce che non permetterà a nessuno «di crearsi un alibi per eventuali contestazioni che crede di ricevere» e di infangare «la mia persona e il partito di cui faccio parte». I finiani replicano raccontando che «la Pascale ha inviato diversi sms a Mattera, prima per provare a organizzare i pullman, poi per dargli del traditore dopo che Mattera ha denunciato il tentativo». E aggiungono: «Speriamo che la Brambilla ci quereli davvero, come ha detto di voler fare. In quel caso si dovrebbero acquisire anche i tabulati telefonici di Francesca Pascale, e chissà chi ha chiamato prima di parlare con Mattera...». Ma, al di là delle vicende legali, è ancora una volta il «vittimismo» dei Fini-boys a farla da padrona. Possibile che tutto il mondo giri intorno a loro e al discorso di Mirabello? È un po' come quando, lo scorso 11 agosto, la finiana Angela Napoli raccontò che da quattro giorni il suo account di Facebook risultava bloccato e che lei non poteva contattare i suoi «5.000 amici» e «3.000 fan». Spiegazione? «Neppure i tecnici - spiegava la deputata -, da me interpellati, sono riusciti a sbloccare il tutto. Sarà una coincidenza? Potrebbe darsi ma guarda caso, sono l'unica parlamentare in Calabria ad aver aderito al gruppo Fli». Povero Calimero.

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