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Napolitano: troppi giovani senza lavoro Ora serve una seria politica industriale

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano abbraccia la vedova di Gianni Pellicani a margine della cerimonia di intitolazione di una piazzetta di Mestre

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{{IMG_SX}}"È venuto il momento che l'Italia si dia una seria politica industriale nel quadro europeo, secondo le grandi coordinate dell'integrazione europea". Ii presidente della Repubblica Giorgio Napolitano da Mestre, dove ha partecipato all'intotolazione di una piazzetta a Gianni Pellicani, rilancia l'appello alla politica lanciato ieri da Venezia. "Abbiamo bisogno di questo - ha detto ancora - per l'occupazione e per i giovani che oggi sono per noi il motivo principale di preoccupazione". Secondo Napolitano, attorno alla questione della occupazione giovanile si stringono "i nodi dell'economia". "C'è una quota assai consistente di giovani - ha aggiunto - che non sono impegnati in processi formativi, nè processi lavorativi, nè di addestramento al lavoro: dobbiamo riuscire a dare risposte su tutti questi terreni" tenendo conto dei limiti stretti in cui si muove l'azione pubblica e "dell'impegno delle risorse nel bilancio dello Stato, punto ineludibile per governo e opposizione".   LA NOMINA CHE MANCA - Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano glissa con ironia sulla necessità di nominare il nuovo ministro dello Sviluppo Economico. Al termine del suo intervento in occasione dell'inaugurazione a Mestre della nuova piazzetta dedicata a Gianni Pellicani, per tanti anni vicesindaco di Venezia e deputato del Pci e Pds, un cronista lo raggiunge e gli chiede se per attuare una politica industriale efficace ci sia bisogno del nuovo ministro dello Sviluppo economico. E il presidente della Repubblica risponde: "Lei crede?". Il cronista ribatte: "Lei ha avuto notizie in merito?", e Napolitano di rimando risponde: "Va bene allora passo la voce". UNITÀ E FEDERALISMO - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato di "evoluzione in senso autonomistico e federalistico della nostra repubblica come garanzia della rinnovata unità nazionale". Il capo dello Stato, ha rilevato che oggi "i governatori delle regioni oltre al loro ruolo amministrativo sono investiti di un forte ruolo di carattere politico che si integra con quello del Parlamento". "Si tratta di una visione evolutiva dello stato democratico italiano, che nacque ferocemente accentrato - ha sottolineato Napolitano - e che sta sempre più assumendo caratteristiche di stato delle autonomie che lega strettamente un'unità e indivisibilità della nazione al profilo autonomistico. Questa è l'evoluzione in senso autonomistico e federalistico della nostra repubblica come garanzia della rinnovata unità nazionale. L' Italia faccia la sua parte in Europa, dia prova di coesione".   OPPOSIZIONE PREZIOSA - Il Presidente ha accennato anche all'importanza del ruolo dell'opposizione nella vita politica del Paese. Partendo dall'esempio dello scomparso Gianni Pellicani ha ricordato: "Fu sempre uomo di opposizione e sempre si fece carico delle responsabilità di governo del Paese, non solo in senso amministrativo, ma anche come parlamentare, non dimenticando il confronto su posizioni diverse". E proprio sul ruolo dell'opposizione, Napolitano ha sottolineato: "E' necessario mettere a confronto posizioni diverse con lo stesso senso di responsabilità e unità nazionale per il futuro del Paese e delle giovani generazioni". NAPOLITANO E BLACK SWAN - Giorgio Napolitano per qualche istante ha anche indossato i panni del  critico cinematografico. Dopo aver visto il film d'apertura della Mostra del cinema di Venezia "Black swan", di Darren Aronofsky, il capo dello Stato ha commentato ai microfoni di Studio Aperto ha detto: "Non faccio il critico cinematografico, è un film che non può non coinvolgere molto, è un film che non si vede alla leggera, di grandissima maestria". Sulla prima serata della Biennale, il capo dello Stato sottolinea: "Mi è piaciuta molto perchè è il segno di una persistente e straordinaria vitalità dell'istituzione".  

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