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I finiani si inventano la Brambilla "squadrista"

Michela Vittoria Brambilla, ministro del Turismo

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Una provocazione costruita ad hoc per tenere alta la tensione, un modo per cautelarsi contro un eventuale flop o la pura e semplice verità? A quattro giorni dall'attesissimo comizio di Gianfranco Fini alla festa di Mirabello Generazione Italia lancia l'allarme: il ministro Michela Vittoria Brambilla starebbe organizzando pullman di contestatori per l'appuntamento di domenica. La notizia viene «sparata» sulla homepage del sito dell'associazione con il titolo Gli squadristi della "libertà" preparano la contestazione a Fini. Di lato un simbolo del Pdl sormontato da una stella rossa con falce e martello. «Se mai servisse una conferma della deriva sinistrorsa/comunistoide del Pdl, ecco a voi (e a noi) l'ennesima conferma - si legge nel post firmato Generazione Italia -. Stamane riceviamo una telefonata: un nostro amico napoletano ci informa che è stato contattato da un consigliere provinciale del Pdl che gli ha fatto una richiesta particolare. "Stiamo organizzando con la Brambilla una contestazione a Fini quando parlerà a Mirabello. Riesci a riempirmi un pullman? È tutto a spese del partito"».   L'effetto è immediato. L'opposizione coglie la palla al balzo per attaccare il governo e la maggioranza. Silvana Mura dell'Idv si rivolge a Daniele Capezzone «che si pone tante domande sul modo con cui l'Italia dei valori esprime il proprio dissenso nei confronti di alcuni rappresentanti di quello che a tutti gli effetti è un regime» e domanda: «È vero quanto denuncia oggi Generazione Italia?» Il vicepresidente vicario dei deputati del Pd Michele Ventura legge in questa «guerra per bande» il segno evidente che «la maggioranza non c'è più». Ma i dubbi sulla veridicità della notizia aumentano con il passare delle ore. E sul sito internet di GI, oltre ai commenti che contestano l'aver accomunato la falce e martello e gli «squadristi», in molti si dicono certi si tratti di una «bufala». E di «notizia assolutamente infondata» parla anche Marcello Di Caterina, deputato del Pdl e riferimento della Brambilla in Campania: «Quando mi hanno chiamato per chiedere se era vero sono letteralmente caduto dalle nuvole. Ho chiamato i colleghi e posso assicurare nessuno sta organizzando pullman. La politica è una cosa seria, non giochiamo con cose che, solo a pensarle, sono di una gravità assoluta».   La reazione del ministro, che dirama una nota ufficiale, è ancora più dura. «Apprendo dalle agenzie di stampa di evidenti tentativi di diffamazione nei miei confronti - si legge -, volti a screditare il mio operato istituzionale, da parte di anonimi esponenti di Generazione Italia. Quanto apparso in data odierna sul sito dell'associazione ricondurrebbe alla mia persona azioni che mi sono totalmente estranee, dimostrando una volta di più come vi siano esponenti politici senza scrupoli che, pur militando nel Pdl, non esitano a cercare di screditare l'operato del presidente del Consiglio e dei suoi ministri. Pertanto, ho già dato mandato ai miei legali di procedere nei confronti di chi ha formulato tali contenuti diffamatori e di chi eventualmente ne darà diffusione». E ancora: «Quanto accaduto oggi mi pare, semmai, un palese tentativo di mettere le mani avanti, creando un alibi con il quale giustificare le contestazioni che, evidentemente, gli esponenti finiani si aspettano di ricevere a Mirabello da parte dei tanti militanti dell'ex An che ben si sono guardati dal seguire le loro posizioni. Per quanto mi riguarda mi sento di rassicurarli: l'appuntamento di Mirabello non è nella mia agenda». Sul fronte finiano Italo Bocchino parla di voci «estremamente gravi», mentre Paquale Viespoli prova a chiudere la querelle: «Michela Brambilla smentisce categoricamente? Meglio così, ne prendiamo atto».  

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