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L'opposizione si compatta contro il Cav

Pierluigi Bersani

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Il processo breve trova un muro anche sul fronte dell'opposizione Pd e Idv si schierano compatte contro il provvedimento che trova la bocciatura anche dal leader Udc Pierferdinando Casini. E così, mentre l'Idv promette battaglia in Parlamento e nelle piazze, è il fronte Democratico quello più duro nei confronti del processo breve. La vicepresidente dell'assemblea Pd, Marina Sereni, parla di «ossessione per le leggi ad personam» che «torna ad offuscare i veri problemi del Paese». Il segretario del partito Pier Luigi Bersani, si appella ai fedelissimi del presidente della Camera: «Sul processo breve dai finiani mi aspetto coerenza», mentre è il capogruppo alla Camera, Dario Franceschini, intervenendo ieri alla Festa del Pd di Torino, a rincarare la dose: «Da qualche tempo non parlano più di Lodo Alfano, ma di processo breve perché Berlusconi vuole una norma che lo tuteli anche quando non sarà più presidente del Consiglio». E aggiunge: «Ho l'impressione che nella testa di Berlusconi sia cambiata la priorità dei provvedimenti: dal momento che ha capito che potrebbe a breve non essere più il presidente del Consiglio e il Lodo Alfano copre solo le alte cariche dello Stato, per lui sarebbe una beffa fare approvare quel provvedimento e subito dopo non essere più premier e farsi così una birra. Non a caso sposta l'attenzione sul processo breve che copre anche quelle che non sono le alte cariche dello Stato». Anche la sinistra radicale extraparlamentare attacca duramente il processo breve. Ed è il segretario nazionale del Prc/Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero a prendere la parola: «Dopo tutto quel che è stato detto e fatto nel corso di questa estate, se venisse approvato il processo breve diventerebbe la vergogna non solo del governo Berlusconi ma del parlamento italiano». Voce fuori dal coro invece quella del Codacons (coordinamento delle Associazioni per la Difesa dell'Ambiente e dei Diritti degli Utenti e dei Consumatori) che in una nota riferisce: «Ben venga un testo di legge in grado di garantire un processo breve che dia risposte certe ai cittadini sui loro diritti in tempi ragionevoli da qualsiasi parte politica arrivi la proposta». Ma aggiunge: «Il presidente del Consiglio escluda il proprio processo da questa norma e le cinque più alte cariche dello Stato abbiano il coraggio di rinunciare anche alle prescrizione per i procedimenti a loro carico».

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