Gheddafi show con 500 hostess
Doveva essere una giornata interlocutoria in attesa del programma ufficiale che si svolgerà oggi. Invece, un po' il velo di mistero, un po' la capacità di stupire propria del personaggio, hanno trasformato l'arrivo del leader libico Gheddafi in Italia in un piccolo show. Tre gli aerei mobilitati per il suo viaggio. Due atterrano a Ciampino intorno alle 13.30 (un'ora e mezza di ritardo rispetto all'orario previsto), l'altro, un volo cargo con i 27 cavalli berberi che stasera si esibiranno alla caserma Salvo D'Acquisto a Tor di Quinto, arriva a Fiumicino intorno alle 20. Silvio Berlusconi è ad Arcore da dove partirà stamattina e così, a differenza delle altre volte, delega al ministro degli Esteri Franco Frattini gli onori di casa. Nel 2009 il colonnello si presentò vestito in alta uniforme e con cucita sul petto la foto di Omar Al-Muktar, simbolo della resistenza libica impiccato dai colonialisti italiani. Stavolta, invece, la scelta è più discreta: quando si apre il portellone dell'Airbus A340 dell'Afriqyiah Gheddafi, affiancato da due delle sue amazzoni in tuta mimetica, scende le scalette con il più tradizionale abito «Jeard Libi», il grande mantello che copre il vestito arabo composto da camicia e pantaloni bianchi. Intanto dal secondo aereo, fermatosi qualche decina di metri più indietro, vengono sbarcati mantelli, abiti, regali e un esercito tra diplomatici, funzionari e uomini della sicurezza. Una veloce accoglienza nella saletta riservata e poi il corteo blindato raggiunge la residenza dell'ambasciatore libico sulla Cassia. Lì il leader ha piantato la sua inseparabile tenda beduina e lì vicino, nel cortile dell'adiacente Accademia libica, lo aspettano da ore centinaia di avvenenti ragazze allertate dall'agenzia Hostessweb (534 ma ci sono anche 48 ragazzi ndr). È la replica delle «lezioni di Islam» tenute nel novembre dell'anno scorso. «Convertitevi all'Islam, Maometto è l'ultimo dei profeti», le esorta distribuendo copie del Corano. Tre di loro, velate, lo fanno davvero, con un veloce rito "benedetto" proprio dal colonnello. Poi la "chiamata" di Gheddafi si estende a tutto il Continente. «L'Islam - profetizza - dovrebbe diventare la religione di tutta l'Europa». E non è finita. In serata cappuccino a Campo de' Fiori e passeggiata in centro con cena al mozzarella-bar Obikà. Nella sua passeggiata da Campo dè Fiori a piazza Navona il leader libico Gheddafi si è fermato a conversare con alcuni venditori ambulanti di origine tunisina. Il leader libico ha voluto acquistare alcune mercanzie. La sua guardia del corpo ha pagato 300 euro in contanti per l'acquisto di circa una ventina di anelli. Stamattina, poi, dovrebbe esserci la replica della lezione. Il primo appuntamento ufficiale, invece, è per il pomeriggio. Gheddafi e Berlusconi sono attesi all'inaugurazione di una mostra fotografica sulla storia della Libia all'Accademia libica. In serata il cuore dei festeggiamenti per l'anniversario del Trattato di Amicizia, alla caserma Salvo D'Acquisto di Tor di Quinto: oltre 800 invitati, spettacolo equestre che sarà chiuso dalla figure del celeberrimo Carosello dei Carabinieri e il Cavaliere che offrirà al suo ospite l'Iftar, la cena che spezza il digiuno imposto ai musulmani dal mese di Ramadan. Non sono programmati, ma probabilmente l'agenda del colonnello si arricchirà anche di incontri con i big dell'economia italiana. Il boom di affari tra Roma e Tripoli, favorito dal Trattato, continua. E non tutti gradiscono. L'Idv annuncia per oggi «una tendopoli della legalità» davanti la residenza dell'ambasciatore, mentre l'Udc parla di «indegna sceneggiata». «Solo nell'Italietta berlusconiana - attacca il presidente del Pd Rosy Bindi -, è possibile assistere alla celebrazione così imbarazzante e subalterna di un personaggio come Gheddafi». E dalla Lega batte un colpo l'europarlamentare Mario Borghezio: «Nelle parole di Gheddafi traspare in tutta la sua pericolosità un progetto di islamizzazione dell'Europa che noi per primi abbiamo denunciato».