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Berlusconi incontra Gheddafi

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con il leader libico, Muammar Gheddafi, all'Accademia libica in Italia

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Si è concluso l'incontro tra il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e il leader libico Mohammar Gheddafi. Il colloquio, che si è svolto nella tenda beduina del Colonnello, allestita nei giardini della residenza dell'ambasciatore libico in Italia, è durato circa mezz'ora. Dopo l'incontro Gheddafi e Berlusconi sono arrivati nella sede dell'accademia libica in Italia. Gheddafi, occhiali da sole con lenti azzurrate, indossava un abito simile a quello sfoggiato in occasione dell'arrivo a Ciampino ieri ma con una variante: pantalone bianco invece di quello color biscotto. Prima di inaugurare la mostra sulla storia della Libia, a bordo di una piccola auto elettrica Gheddafi, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, hanno raggiunto il piazzale interno all'accademia. Scesi dall'auto, il premier, Gheddafi e Letta a piedi sono giunti davanti alla targa che è stata scoperta in occasione del secondo anniversario del trattato di amicizia italo-libico. Nell'accademia libica erano presenti anche il ministro degli Esteri Franco Frattini e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti.   LA LEZIONE - Prima dell'incontro con il presidente del Consiglio per Muammar Gheddafi c'è stato il tempo di impartire una seconda lezione di Corano ad altre duecento ragazze. Giunte con quattro pullman all'Accademia, le aspiranti musulmane non hanno rilasciato dichiarazioni, probabilmente a causa delle controversie causate ieri dalle loro "colleghe". Presenti, con tanto di velo, anche le tre ragazze convertitesi all'Islam ieri. In serata, il premier offrirà poi l'Iftar, un pranzo che tradizionalmente conclude il Ramadan, a circa ottocento invitati. Prima di cena, però, andranno in scena a Tor di Quinto i 27 cavalli berberi che hanno accompagnato a Roma il colonnello, in un'esibizione alla Caserma dei carabinieri Salvo D'Acquisto   LE POLEMICHE - Inutile dire che anche oggi si sono susseguite le polemiche a proposito delle dichiarazioni di Gheddafi, che ha previsto un futuro islamico per l'Europa, definite "folklore" da Berlusconi. Il sito internet del finiano FareFuturo ha definito l'Italia "la Disneyland di Gheddafi" e ha accusato il governo di essere passato "dall'atlantismo all'agnosticismoì", "dalle suggestioni neo-con alla logica commerciale, per cui il cliente, se paga, ha sempre ragione". Proteste anche dall'Udc, con Savino Pezzotta che si è retoricamente chiesto dove siano ora "i crociati" che volevano portare i maiali nelle aree destinate alla costruzione delle moschee. Qualche critica anche dall'interno della maggioranza: il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi, pur sottolineando gli aspetti positivi del Trattato di amicizia del 2008, ha sostenuto in una nota che l'atteggiamento del leader libico "suscita perplessità". "Qualunque fede religiosa merita il massimo rispetto - ha argomentato la Craxi -, ciò che in questa occasione temo stia mancando nei confronti dei cittadini italiani, in grande maggioranza cattolici".   CENA D'AFFARI - Il premier, appoggiato dal ministro degli Esteri Franco Frattini, è tuttavia convinto delle proprie mosse. La chiusura del contenzioso coloniale dopo decenni ha consentito un maggiore controllo dell'immigrazione e la contemporanea istituzione di rilevanti joint-venture apre scenari economici molto interessanti. Non a caso, alla cena di stasera sarà presente il fior fiore dell'industria italiana, da Pier Francesco Guarguaglini di Finmeccanica all'ad di Unicredit, il cui 7 per cento appartiene alla Libia, Alessandro Profumo. Anche Roberto Scaroni dell'Eni sarà della partita, così come Fulvio Conti dell'Enel, Massimo Ponzellini di Impregilo ed Ernesto Auci della Fiat.  

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