A Mirabello 30 pullman e più di quattromila persone
A Mirabello tutto è pronto. Alle 18 di oggi il sipario si alzerà dando il via alla ventinovesima edizione della festa del Tricolore. Un appuntamento storico nato quando esisteva l'Msi e che Fini ha voluto tenere in vita anche ai tempi di An. Poi è arrivato il Pdl e l'evento è stato ribattezzato «festa Tricolore della Libertà». Ora, che il Pdl va stretto al presidente della Camera, la festa è diventata l'occasione non solo per tenere a battesimo politico Futuro e Libertà, ma anche per far incontrare tutti quelli che si sentono finiani e che vorrebbero dare una scossa ai «cugini» del Pdl. Ed è proprio Luca Bellotti, deputato di Fli, ad aver dedicato tutte le sue forze per fare in modo che la manifestazione diventi la linea spartiacque tra ciò che era «prima» e il «futuro». «Siamo pronti a tutto - racconta Bellotti - e poi abbiamo al nostro fianco lo storico patron della manifestazione Vittorio Lodi che ci sta aiutando a gestire questa grande sagra popolare. Le cucine da campo sono pronte ad accogliere tutti coloro che vorranno venire a trovarci durante la sei giorni di attività. Ieri sera poi abbiamo addirittura assaggiato i cappelletti, la salama da sugo e i ravioli alla zucca e, ovviamente, i nostri cuochi hanno superato l'esame». È invece Nicola Pagano, responsabile nazionale dei circoli di Generazione Italia, a raccontare quali siano le aspettative degli organizzatori per questa festa: «Storicamente la presenza media di persone a Mirabello si aggira attorno alle 2500 unità. Quest'anno ne aspettiamo oltre 4 mila. Tutti hanno voglia di ascoltare quello che dirà domenica pomeriggio Fini e per quell'occasione sappiamo già che arriveranno 30 pullman: alcuni dalle Marche, altri dalla Toscana, molti dal Veneto e un paio anche da Napoli». Ma per capire come la macchina organizzatrice abbia pensato a tutto pur di pubblicizzare l'evento basta ascoltare ancora le parole di Bellotti: «Abbiamo noleggiato anche tre piccoli aerei che sorvoleranno la Riviera romagnola trascinando uno striscione che inviterà tutti a venire a Mirabello domenica». Ed è proprio sulle parole con le quali Fini chiuderà la rassegna che sono puntati gli occhi di tutto il mondo della politica ma soprattutto dei suoi fedelissimi: «Spero che il presidente - conclude Bellotti - dia un chiaro segnale a quelli del Pdl. Loro pensano che noi siamo un gruppo di monelli invece noi siamo persone serie e preparate che amiamo il nostro Paese. Non ci interessano le minacce di La Russa che simpaticamente ormai mi piace chiamare "La Rissa", noi vogliamo solo stare in un partito che non ci relega in cantina. Noi vogliamo ragionare con la nostra testa. Se non capiranno questo allora meglio andare per la nostra strada».