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101 motivi per amare Berlusconi

Il premier Silvio Berlusconi

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Piace alle donne di tutte le età, molti uomini vorrebbero essere come lui, la sua popolarità sembra resistere a qualsiasi critica. Anzi. I ripetuti attacchi degli avversari sembrano rafforzare il suo charme. E, a dispetto di quanto possano pensare i maligni, queste constatazioni non hanno nulla a che vedere con la propaganda: Silvio Berlusconi è incontestabilmente amato dal suo popolo, che lo considera un gladiatore nell'arena di un Paese in bilico tra passato e futuro, destra e sinistra, speranza e rassegnazione, povertà e ricchezza. E i sondaggi lo confermano. Ma come si spiega questo straordinario consenso? Se tanta gente ama il Cavaliere, quasi quanto la squadra del cuore, ed è disposta a giustificare tutti i suoi difetti un motivo ci sarà. Forse, più di uno. Ma c'è chi ne ha trovati addirittura 101 di motivi per apprezzare il Cavaliere e li ha raccolti in un libro, «101 motivi per amare Berlusconi» (ed. Newton Compton).   L'autore è un ingegnere aerospaziale con il pallino per la scrittura, tanto che ha già alle spalle ben 4 romanzi ed è ora passato alla saggistica, analizzando gli elementi per cui il nostro premier è amato e allo stesso tempo odiato. Già, perché a fine settembre, in libreria uscirà un altro volume (sempre di circa 260 pagine) dal titolo «101 motivi per odiare Berlusconi». Solo lui è venerato fino all'inverosimile dai sostenitori, con un entusiasmo che sconfina nel culto della personalità e contemporaneamente odiato dai suoi oppositori, che non gli riconoscono meriti né come uomo, né come politico. Pare che per il nostro premier sia impossibile nutrire sentimenti intermedi. Cosa c'è sotto cotanto strale? «Mi sono messo nei panni di chi lo apprezza e di chi lo detesta - afferma Cagno - Ma occorre domandarsi perché un uomo non bello, non alto e non giovane, piaccia tanto alle donne e alle nuove generazioni. Evidentemente, ha la capacità di trasmettere qualcosa di importante. Ed è curioso come proprio certe sue caratteristiche siano le stesse che amano o indignano i cittadini». Qualche esempio dei motivi che suscitano l'amore degli italiani per il premier? Per Cagno, Berlusconi è adorato perché «ha fascino, è un grande comunicatore e mette in pratica i segreti della comunicazione fin dai suoi primi studi universitari. Alle donne piace perché ha potere, è ricco (e perciò, come sostiene Iva Zanicchi, non ruba ai cittadini), è galante, canta e cura molto il suo fisico, tra estetica e trapianto di capelli». Ma il Cavaliere piace anche perché «non va con i trans», «ha salvato l'Italia dai comunisti», «fa ridere e racconta le barzellette».   Poi, «è decisionista, ha coraggio anche nel dire battute osé (come quella su Obama abbronzato o sulla Bindi che non considera una donna piacente)». Tra i fedelissimi, oltre alla sua famiglia, anche l'avvocato Niccolò Ghedini, il direttore Emilio Fede, la cantante Iva Zanicchi e il presidente Fedele Confalonieri, l'amico di sempre con il quale fece le prime saltuarie esperienze lavorative giovanili come cantante e intrattenitore sulle navi da crociera e poi come venditore porta a porta di scope elettriche. Oggi, nel 2010, secondo la rivista americana Forbes, Silvio Berlusconi è il terzo uomo più ricco d'Italia e il 74esimo più ricco del mondo, con un patrimonio stimato in 9 miliardi di dollari americani. «La verità - conclude Cagno - è che Berlusconi è una figura un po' troppo mitizzata, ma in fondo è un uomo come tutti. Tuttavia, scatena sentimenti tanto radicali perché è stato protagonista di una sovraesposizione, mostrando persino i suoi aspetti privati, proprio quelli che in politica è facile diventino occasioni di strumentalizzazione. Forse, se si fosse gestito con maggiore discrezione, tutta questa polarizzazione non si sarebbe verificata. Ma anche questo aspetto fa parte del suo personaggio, ora odiato, ora amato». Nell'insieme il nostro premier rappresenta l'essenza dell'italianità, prodotto di una storia fatta di filosofia e furbizia, eleganza e immagine, autocritica e senso della famiglia, arte e televisione, politica e romanticismo, etica e sensualità, Stato e Chiesa. Ma, soprattutto, Berlusconi testimonia quello spirito italiano abile nel tentativo di armonizzare territori culturali e mentali diversi per restituire un nuovo stile di vita. Vincente e duraturo.  

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