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Arriva Gheddafi e dà lezioni di Corano

Il leader libico Muammar Gheddafi al suo arrivo a Ciampino

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«Sappiamo che Gheddafi vuole un evento con ragazze e ragazzi, ma non sappiamo ancora né dove, né come, né quando». Alessandro Londero, presidente di Hostessweb, agenzia di hostess che già in occasione dell'ultima visita del leader libico in Italia, lo scorso novembre, si occupò di selezionare centinaia di ragazze per partecipare a una serata con il Colonnello che impartì loro una «lezione di Corano», è in piena fase preparativi. Muammar, a quanto pare, ha intenzione di replicare. I dettagli dell'incontro sono ancora top secret: «Aspettiamo che arrivi a Roma per avere istruzioni più precise» ha spiegato Londero. Il Colonnello, dopo tanta attesa e tante polemiche, atterrerà alle 12 all'areoporto di Ciampino, con cavalli (trenta berberi purosangue) e amazzoni (la guardia privata del leader libico tutta al femminile con basco rosso e alta uniforme).   «I libici decidono tutto all'ultimo minuto», ha chiarito - rassegnato - il presidente di Hostessweb. E non si sbaglia. Durante le precedenti visite in Italia il Colonnello ha cambiato programma diverse volte, improvvisando passeggiate e cenette nel centro di Roma (con una quarantina di macchine al seguito). E come dimenticare le due ore di ritardo che Gheddafi rifilò a Gianfranco Fini? Muammar doveva intervenire alla Camera, ma il presidente di Montecitorio si indispettì talmente tanto da cancellare l'appuntamento. Era il giugno 2009. In quell'occasione, nei suoi tre giorni in Italia, il leader libico riuscì ad accumulare ben quindici ore di ritardo. Alla faccia del programma. Questa volta, in realtà, l'unico appuntamento ufficiale previsto è quello di domani alle 17 per un convegno sui rapporti tra l'Italia e il Paese nordafricano e una mostra fotografica all'Accademia di Libia, cui assisterà anche il premier Silvio Berlusconi. Poi, i due si trasferiranno alla caserma «Salvo d'Acquisto» per i festeggiamenti veri e propri. Sarà il momento dei trenta cavalli berberi e della fanfara dei carabinieri. Il fuori programma resta dietro l'angolo. Un po' per la natura stessa del leader libico, un po' per motivi di sicurezza. Intanto gli attacchi al colonnello continuano ad arrivare. A tuonare, ancora una volta, l'Idv. «Berlusconi si inchinerà di nuovo a Gheddafi. Il presidente del Consiglio non ha a cuore le sorti democratiche della Libia ma solo i suoi interessi economici. Il "dittatorello" nostrano continua a intrattenere rapporti con chi disprezza le elementari regole del diritto internazionale», ha affermato Leoluca Orlando. «Il governo Berlusconi si occupa della tenda di Gheddafi ma non si preoccupa delle tende dell'Aquila», attacca il senatore Stefano Pedica denunciando «il disinteresse del governo verso i problemi dell'Italia». Siamo alle solite.  

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