Il cuore dell'economia batte per Cl
Inumeri parlano di 3193 volontari provenienti di tutta Italia e da oltre 20 Paesi stranieri. Di 800.000 presenze e di 130 incontri, 8 mostre, 35 spettacoli. «Tantissimi ospiti di ogni fede, cultura, provenienza - commenta il presidente del Meeting Emilia Guarnieri -. È stato sorprendente vedere come per tutti il tema del Meeting sia stato il contenuto prevelente degli interventi. Non abbiamo ascoltato voli pindarici e teorie astratte, ma una reale lettura della propria esperienza alla luce del titolo». Ma la cosa probabilmente più soprendente di questa edizione della kermesse riminese è stata la presenza, durante i 7 giorni del Meeting, dei più rappresentativi esponenti dell'economia italiana. Da Giovanni Bertolone di Finmeccanica al numero uno di Intesa Sanpaolo Corrado Passera, dall'ad di Enel Fulvio Conti al presidente di Generali Cesare Geronzi, da Emma Marcegaglia a Paolo Scaroni (Eni), senza dimenticare Sergio Marchionne. I maligni lo leggono come l'esempio più evidente dell'«affarismo» del popolo di Comunione e liberazione. Ma l'impressione è che quest'anno il mondo dell'economia abbia voluto essere a Rimini non per fare affari, ma per discutere, dialogare, confrontarsi. Per dirla con le parole di un altro ospite del Meeting, il presidente dello Ior Ettore Gotti Tedeschi, dopo la crisi economica «le imprese vogliono avere suggerimenti», vogliono ritrovare «il proprio ruolo». E per questo parlano con la società. Volendo usare uno slogan si potrebbe dire che questa è stata l'edizione della riscossa della società sull'impresa, dell'uomo che, seguendo la lezione di Benedetto XVI e della sua Caritas in veritate, viene rimesso al centro del sistema economico. Non a caso una delle mostre più apprezzate (il catalogo è stato il testo più venduto in assoluto dalla libreria del Meeting ndr) è stata quella realizzata dalla Fondazione per la Sussidiarietà sulla crisi. Insomma il cuore dell'economia italiana batte per il popolo di Comunione e liberazione. E non è si può ridurre il tutto ad una questione di sponsor e di soldi. La verità è che il Meeting desta interesse. E non solo in Italia. A fine ottobre, infatti, la kermesse si trasferirà in Egitto. L'idea è del professor Wael Farouq, docente di lingua araba all'American University del Cairo e ospite lo scorso anno del Meeting. Farouq ha raccolto migliaia di adesioni tra intellettuali, giuristi e politici (alla manifestazione parteciperanno 4 ministri egiziani) e così, dal 28 al 29 ottobre, il Cairo respirerà un po' dell'atmosfera che si respira a Rimini. Il titolo del Meeting versione egiziana sarà "La bellezza come spazio di dialogo". Quello dell'edizione del Meeting che si svolgerà dal 21 al 27 agosto 2011, invece, sarà "E l'esistenza diventa una immensa certezza". Quella stessa certezza che, da 30 anni, porta migliaia di persone a Rimini. Nic. Imb.