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La Fiat vuole cambiare, l'Italia no Il quotidiano di largo Fochetti apre l'edizione di ieri del giornale con una frase dell'ad di Fiat al meeting di Rimini.

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Descrivecon brutalità inedita il "grande male della Fiat" cui approdò nel 2004». Poi continua: «Cita subito l'incidente di Melfi come episodio meschino, trascurabile (...) e non si attenua il suo bisogno di sfidare Giovanni Barozzino, Antonio Lamorte e Marco Pignatelli anche sul terreno dell'etica: "Non credo sia onesto usare il diritto di pochi per piegare il diritto di molti", dice fra gli applausi di Cl, antisciopero per indole genetica».

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