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I legali di Elisabetta: Una campagna mediatica priva di fondamento

Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani ad Ansedonia

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I legali della famiglia Tulliani, gli avvocati Carlo e Adriano Izzo, chiedono una rettifica al Giornale smentendo «categoricamente» quanto contenuto negli articoli pubblicati ieri dal quotidiano di Vittorio Feltri sulla famiglia della compagna di Gianfranco Fini e parlando di «affermazioni non veritiere e lesive della reputazione della famiglia Tulliani». Inoltre, gli avvocati annunciano l'intenzione di riservarsi «iniziative legali, sia in sede civile che penale contro una campagna mediatica assolutamente priva di fondamento». La lettera intende smentire in particolare le notizie pubblicate nell'articolo dal titolo «Sul litorale romano - La villetta abusiva del "clan" che Sabaudia vuole abbattere», a firma del giornalista Stefano Vladovich, nonché quelle contenute nel pezzo «I Tulliani? Nel 2005 quasi nullatenenti», a firma dei giornalisti Stefano Vladovich e Andrea Cuomo. Nel dettaglio, i legali dei Tulliani spiegano: «A) In merito all'articolo riguardante «la villetta», si fa presente che trattasi di un'unità immobiliare, sita nel comune di Sabaudia, facente parte di un villino quadrifamiliare, acquistata nel 1992 da Sergio Tulliani e Francesca Frau dal precedente proprietario e realizzata a suo tempo con regolare permesso di costruzione rilasciato dal comune di Sabaudia. L'immobile è stato oggetto di un modesto ampliamento volumetrico consistito nella creazione di una tettoia aperta e di un vano e non, come riferito nell'articolo, nella creazione di sette vanni rispetto ai tre preesistenti». La lettera prosegue: «Tale ampliamento è stato regolarmente condonato nel 1995 con il pagamento delle relative sanzioni pecuniarie e non è mai stato oggetto di provvedimenti di demolizione», «B) Quanto alle dichiarazioni dei redditi si fa presente che esse rispecchiano la situazione reddituale e patrimoniale dell'epoca», sottolineato i legali, che però aggiungono: «Le fantasiose valutazioni miliardarie sull'attuale consistenza del patrimonio dei Tulliani sono assolutamente prive di fondamento». Adesso la palla passa a Feltri.

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