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Ma quale vittima, è ambiziosa e sa bene come difendersi

La compagna di Gianfranco Fini Elisabetta Tulliani e il fratello Giancarlo

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Vittima o mantide? Semplicemente E.T. Una donna che sa il fatto suo, Elisabetta Tulliani, una di quelle che scelgono gli uomini che le sceglieranno e le sposeranno, non certo una «rotellina» dell'ingranaggio maschile e familiare che la circonda e, quindi, all'oscuro di movimenti economici e finanziari più o meno trasparenti, giunti agli onori della cronaca. Tanto meno una donna bisognosa di difese corporative da parte delle donne come Flavia Perina sollecita a destra e Marco Travaglio a sinistra perché «vittima di un massacro». A leggere fatti e fattacci di questa rovente estate 2010 (c'è chi dice «priva scrupoli e riservatezza», ma dov'erano nella stagione del ciarpame senza pudore, nella primavera di Noemi o nell'autunno di Patrizia, quando abbiamo visto anche il water del bagno del premier?), ci sembra come tante altre femmine emancipate, ambiziose, smaniose di protagonismo, con le stesse caratteristiche tipiche dei maschi. Insomma, ci sembra che la signora, alle prime apparizioni un po' ex velina fuori tempo massimo, boccoluta, attillata, scollata, sia perfettamente in grado di intendere e volere proprio quello che decide lei. A cominciare dalla storia d'amore con l'allora presidente del Perugia Luciano Gaucci sul quale essa stessa sentenziò: «Questo rapporto mi ha arricchito anche professionalmente». Sì, perché oltre all'amore qualche ricchezza c'era e c'è ed Ely l'aveva sicuramente intravista mentre s'aggirava nelle stanze del castello umbro, visitato spesso anche da mamma e papà, per nulla contrariati dalla relazione della figlia con un uomo più «maturo» di lei. Ma forse è proprio la maturità a colpire la Tulliani che quando incontrò Fini confidò: «È stata una cosa naturale. È un uomo molto affascinante, intelligente. Sicuro di sé, ma con una dolcezza incredibile». Però è anche la terza carica dello Stato, senza castello ma sicuramente non privo di chanches e la giovin signora lo sa al punto da chiedergli d'intervenire su Dagospia, vantando il «diritto all'oblio» per togliere quel video imbarazzante con l'ex patron perugino. Più di qualcuna vorrebbe essere «obliata» per il suo passato anche senza aver affidato ai giornali le confidenze sul primo amore o sulla separazione dal coniuge, dopo aver quasi fatto pubblicare le ecografie del futuro pargolo o aver promesso servizi fotografici esclusivi su matrimoni e battesimi. Nessuna invidia né giudizi moralistici: Ely è bella, giovane, può condurre una vita agiata, non ha difetti tanto meno quello di essere la compagna di Fini. È sicuramente molto intelligente, non condiziona il suo uomo, ma gli evita grattacapi familiari (compreso quello di descrivergli la casa in cui vive il fratello a Montecarlo), parla poco in questi giorni caldissimi e si gode la vacanza al mare. Paparazzata di sicuro, linciata proprio no. Evitiamo di considerarla una vittima, le faremmo un torto perché lei sa il fatto suo. Sa bene di non essere meno della metà di niente. Lei è E.T.

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