Società italiane fatte apparire come sanmarinesi per evadere le tasse.
Ascoprire la frode gli uomini della Guardia di Finanza di Urbino, che hanno denunciato un imprenditore della provincia di Pesaro. Le verifiche hanno riguardato tre aziende: una marchigiana, specializzata nella produzione e nel commercio di prodotti nutrizionali, e due di diritto sammarinese, dedite alla commercializzazione degli stessi prodotti, tra cui anche integratori a base di microalga Klamath, dal nome del lago dell'Oregon. In particolare anche attraverso lo scambio informativo con gli investigatori sammarinesi, è stato possibile ricondurre in capo all'imprenditore marchigiano l'amministrazione «di fatto» delle tre società e quindi la ricollocazione, in ambito nazionale, dell'oggetto principale dei soggetti economici dichiarati sammarinesi, recuperando a tassazione materia imponibile per circa 14 milioni e Iva per circa 1,5 milioni di euro. Il meccanismo è sempre lo stesso, infatti, con il termine «esterovestizione» si intende la fittizia localizzazione all'estero della residenza fiscale di una società che, al contrario, ha di fatto la sua attività e persegue il suo oggetto sociale in Italia. Lo scopo principale della localizzazione, tipicamente in un paese con un regime fiscale più vantaggioso di quello nazionale, è quella di fare in modo che gli utili siano sottoposti ad una minore tassazione. Segnalati alla magistratura competente i tre responsabili (due marchigiani e un napoletano) per i reati di omessa dichiarazione (avendo superato le soglie di imposta evasa statuite dall'ordinamento tributario) e di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici.