"Nel Pdl troppe minigonne" Scoppia la rissa tra deputate
Scoppia la rissa tra le donne del Pdl e quelle di Futuro e Libertà. Non bastava lo scontro tra Berlusconi e Fini e i rispettivi fedelissimi. No. Anche le parlamentari si buttano nella mischia. La miccia l'accende la senatrice Barbara Contini, già governatrice a Nassiriya e ora esponente di Futuro e Libertà, che in un'intervista nel programma tv web di Klaus Davi spiega: «Con il massimo rispetto per le singole persone, nel Pdl non vedo donne che possano confrontarsi con il presidente in modo franco e dialettico, in modo diretto. Nel Pdl non amano le donne forti, in gamba, le donne con idee. Ne hanno paura. E questo è colpa di uomini piccoli». La Contini aggiunge che «non è solo un problema del Pdl, va detto con franchezza, ma culturale, italiano, anche manageriale. Spazi per donne autonome comunque in quel partito ne vedo zero. In politica bisogna anche avere il coraggio di dire di no al proprio capo e di portare avanti una propria linea assumendosi dei rischi. Quanto a quelle che fanno carriere su tacchi a spillo e armate di minigonne dico: mi dispiace per la gente, per gli elettori, per chi avrebbe voluto rappresentanti competenti e all'altezza». Alle parole «carriere», «tacchi a spillo» e «minigonne» esplode la zuffa. Jole Santelli trova «ingiuste le parole della collega Contini nei confronti delle deputate e delle senatrici del Pdl. Ella, come altre, è alla sua prima legislatura, mentre molte di noi hanno già una "anzianità". È legittimo che ciascuno abbia proprie ambizioni, ed è comprensibile che a volte ci si possa sentire non abbastanza valorizzate, credo però che già sedere negli scranni parlamentari sia un onore altissimo che nessuno di noi ha ottenuto di diritto. La politica è lavorare e cercare un proprio spazio. Mi spiace che a trionfare debba essere il classico luogo comune della bellezza che apre le porte. Il lavoro, la costanza e la pazienza fanno altrettanto ma costano fatica». La deputata Alessandra Mussolini taglia corto: «Non ho mai portato tacchi a spillo ma soltanto le zeppe e le ho sempre messe ovunque». Più dura la sottosegretaria Daniela Santanchè: «Consiglio alla Contini tacchi di 12 centimetri, posso regalarglieli io. Voglio ricordarle che per portarli ci vogliono coraggio ed equilibrio». Per la Santanché l'attacco della Contini è dettato da «invidia e gelosia. Del resto il suo capo è Fini, mi sembra chiaro che lei preferisca i piani terra, come le case del presidente della Camera. Io invece frequento Berlusconi e preferisco gli attici. Da lì si guarda più lontano». La giovane deputata del Pdl Beatrice Lorenzin parla invece di misoginia. «Sorprende che proprio da una donna eletta nel Pdl, come tutte quante noi, provenga un attacco che denota una misoginia di fondo - dice - Il problema del carattere in politica non è da confondere con quello di avere un brutto carattere, quanto piuttosto di avere idee da esprimere e l'umiltà di sapersi confrontare con gli altri. Feriscono particolarmente le affermazioni di una esponente donna del mio stesso partito che mostra una mancanza di rispetto nei confronti delle decine di migliaia di iscritte al Pdl e delle tante elette in ogni ordine e grado che ogni giorno, con sacrifici, portano avanti battaglie importanti a favore delle donne e della società, ridotte malevolmente da Contini a una caricatura di femmina sui tacchi a spillo. Ricordiamo - prosegue Lorenzin - noi per primi perché ci fa bene, che in questi due anni di legislatura le donne del nostro partito hanno portato in Parlamento e nel governo leggi di grandi innovazioni e con non poche difficoltà». Per il ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, quella della Contini è «una considerazione talmente ingiusta e sganciata dalla realtà che non meriterebbe alcun commento. Purtroppo questo teatrino delle donne che attaccano le altre donne in politica con argomenti pretestuosi e strumentali sta diventando una fastidiosa consuetudine». Getta acqua sul fuoco Annagrazia Calabria: «La Contini è intelligente, non posso pensare che abbia voluto attaccare le donne del Pdl. Credo piuttosto che parlasse in generale, denunciando le difficoltà che spesso devono affrontare le donne».