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"Rapporto finito tra Fini e Berlusconi"

Il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini

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«Tra Fini e Berlusconi il rapporto è irrimediabilmente compromesso». Renata Polverini è drastica. Non lascia spazio a interpretazioni la neopresidente della Regione Lazio, che aggiunge: «Credo che il premier, in caso di elezioni, non voglia nemmeno avere l'attuale presidente della Camera nella sua coalizione». La Polverini è un fiume in piena. Mai avrebbe pensato che a soli cinque mesi dalla sua elezione alla presidenza della Regione Lazio lo scenario politico italiano le avrebbe riservato così tante sorprese. E così, si sfoga: «Vengo da una campagna elettorale di fuoco e non pensavo di trovarmi nel bel mezzo di una rottura del più grande partito d'Italia. È una sensazione brutta sia per me sia per tutte quelle persone che alla fine di marzo ci hanno fatto vincere sperando che, con il loro voto, il governo avesse ancora più forza. Invece ora che fanno nel Pdl? Si spaccano». Presidente crede che Fini e Berlusconi non possano trovare un accordo? «Analizzo ciò che vedo: nel momento in cui i due cofondatori non sono più sulla stessa lunghezza d'onda chiaramente c'è una rottura. Ecco, ormai tra Fini e Berlusconi temo ci sia un rapporto irrimediabilmente compromesso». Nessuna chance neppure per il futuro? «Mi pare molto improbabile un riavvicinamento tra i due. Certo, magari Fini e Berlusconi insieme decideranno di condurre a compimento questa legislatura per tenere fede al mandato ricevuto dagli elettori ma questa è un altra cosa rispetto al loro rapporto che ribadisco essere irrecuperabile». Crede che la soluzione delle elezioni anticipate sia la più percorribile per risolvere i problemi? «Berlusconi ce la sta mettendo tutta per arrivare alla fine della legislatura ma, a oggi, l'unica strada che potrebbe ridare la spinta all'Italia sono solamente nuove elezioni. Ma non dimentichiamoci che questa è una prerogativa del Capo dello Stato». Teme che ci possa essere un mandato esplorativo per formare un governo tecnico? «Io sono contraria ai ribaltoni. Se la maggioranza viene meno si vota, anche perché non dimentichiamoci che qualsiasi altro esecutivo diverso da quello attuale non ha la legittimità dei cittadini italiani. E poi, in questo momento, all'Italia serve un governo vero. Serve un Berlusconi che coniughi pragmatismo e visione del mondo e che sappia dare accelerazioni alla politica se ce n'è la necessità». Crede che, se si andasse a votare, Fini e Berlusconi sarebbero ancora coalizzati? «Guardando indietro credo che Fini non possa far parte di una coalizione che non sia di centrodestra. Al tempo stesso però credo che Berlusconi non voglia più avere Fini come alleato». Fu Fini a volerla come candidato presidente alla Pisana eppure ora lei è molto più vicina a Berlusconi. Come mai? «Beh, la mia campagna elettorale se la ricordano tutti. Ed è stato sotto gli occhi di tutti che, in un momento di grande difficoltà, al mio fianco ho trovato Berlusconi. Non ho trovato questo aiuto da altri». Per "altri" intende Fini? (Sorride, ndr) «Altri in generale». Se avesse davanti Fini e Berlusconi cosa direbbe loro? «Mettetevi d'accordo e lanciate una nuova sfida per il bene del Paese». Se si andasse a votare, alla prossima maggioranza toccherebbe, nel 2013, eleggere il successore di Napolitano. Secondo lei Berlusconi ci ha fatto un pensiero?  «Lui non mi ha mai detto di avere questa ambizione. È molto dimanico ma credo che, per quel ruolo, ci voglia un altro carattere». Sarebbe contenta se invece Alemanno lasciasse la poltrona di sindaco di Roma per andare a fare il vicepremier di un ipotetico nuovo governo Berlusconi? «Chi fa il sindaco di Roma non può che pensare a fare quello. L'ipotesi di Alemanno al governo, comunque, credo non si realizzerà perché lui non ha nessuna intenzione di lasciare il Campidoglio».  E in Regione come sta andando? È riuscita a sistemare i problemi legati alla sanità? «Io ho vinto le elezioni in una Regione che da sola ha il 60% del debito e che, nonostante le eccellenze straordinarie, non riesce a dare il massimo ai suoi cittadini. Ora abbiamo tempo fino al 30 settembre per presentare il piano di riorganizzazione e vedrà che il Lazio, per la prima volta, lancerà una sfida importante e metterà assieme sia la tenuta dei conti che l'eccellenza del servizio». Ma quando si risaneranno i bilanci? «Già con i decreti emessi stiamo risparmiando oltre 300 milioni. Poi abbiamo fatto un'unica centrale acquisti che, entro al 2012, portarà risparmi per altri 800 milioni di euro. Se continuiamo così nell'arco della legislatura sistemeremo i conti».

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