"La cucina comprata non è per Montecarlo"

Sulla casa di Montecarlo, ereditata da An, venduta a una società off shore e ora abitata dal cognato di Gianfranco Fini, la tensione resta alta. Ieri l'ultimo colpo de Il Giornale di Vittorio Feltri, con le carte che dimostrano l'acquisto di una cucina da parte dei Tulliani. Non si evince, però, se si tratta di mobili destinati proprio alla casa di Montecarlo, come riferiscono le fonti del quotidiano. Il presidente della Camera sarebbe tranquillo. «Feltri cerca di camuffare come prove fatti irrilevanti. Quella cucina, naturalmente, non è a Montecarlo. Ne risponderà in tribunale» avrebbe detto Fini ai suoi fedelissimi. «Le presunte prove di Feltri si commentano da sole, è la dimostrazione di come è messo il direttore de Il Giornale».   Ironico un suo ulteriore giudizio: «E queste sarebbero le prove per cui io mi dovrei dimettere? Sono preoccupato, perché se ora spuntasse fuori anche l'acquisto di un portaombrelli sarei davvero nei guai...». Gianfranco Fini è ancora ad Ansedonia, dove trascorre le vacanze con la sua compagna Elisabetta Tulliani. «È sereno, tranquillissimo, consapevole che dall'inchiesta della magistratura sulla casa di Montecarlo non ha nulla da temere, e certo che l'inchiesta giornalistica si rivelerà un boomerang per chi l'ha messa in piedi e che è stata concepita solo nell'ottica di una strategia della diffamazione» spiega il capogruppo di Futuro e Libertà alla Camera Italo Bocchino. Il presidente di Montecitorio è «turbato per la violenza dell'attacco subìto in questi giorni. Non per sé, ma per la sua famiglia, per le conseguenze, scorrette, che subisce Elisabetta. Di solito, i familiari si tengono fuori da questo tipo di vicende. E poi, Fini è anche dispiaciuto dal fatto che le istituzioni siano state trascinate dentro questa storia, mentre l'attacco nei suoi confronti è tutto politico e solo la sfera politica dovrebbe riguardare». Conferma il vicepresidente del gruppo finiano alla Camera, Benedetto Della Vedova. La cucina acquistata dai Tulliani? «Da quanto ne so non sta a Montecarlo ma a diverse centinaia di chilometri di distanza». L'associazione creata da Fini, Fare Futuro, va all'assalto di Feltri che «continua a non illuminarci su un punto, peraltro abbastanza semplice: la raccolta di firme per "mandare a casa" la terza carica dello Stato si poggia sulla questione della casa di Montecarlo? Sì o no? O è piuttosto una questione tutta politica, un modo per far pagare il dissenso al traditore Gianfranco Fini? Una epurazione pubblica che si serve di uno "scandalo" rattoppato con rivelazioni che sconfinano sempre più nel ridicolo, tra cucine Scavolini e testimoni anonimi? È così difficile rispondere?».   Feltri non sta a guardare. Anzi Il Giornale annuncia nuove prove che dimostrerebbero come Gianfranco Fini e la sua compagna Elisabetta Tulliani hanno più volte «frequentato» l'appartamento di Montecarlo. «Vediamo con piacere che, secondo un lancio dell'Ansa che cita fonti della presidenza della Camera, Gianfranco Fini ha ritrovato il buonumore, giudica irrilevanti le notizie che pubblica Il Giornale, fa lo spiritoso sugli acquisti di portaombrelli», si legge in una nota della direzione del quotidiano. «Ricordiamo al presidente della Camera che noi abbiamo intervistato uno dei dipendenti della "Castellucci Arredamenti" che, con nome e cognome, parla di mobili destinati a una residenza di Montecarlo. Quale? Noi pensiamo sia la stessa ricevuta in eredità da An, venduta a società off shore e poi data in affitto al fratello della compagna di Fini».