I finiani preparano il partito Storace sfida Gianfranco in tv
Carmelo Briguglio, esponente finiano di Futuro e libertà per l'Italia, intervistato da Klauscondicio, dice sì a un "ritorno" con Berlusconi e contesta la tesi di essere un falco a priori e di lavorare per la caduta del governo. "Il centrodestra è sempre stato composto da 4 partiti all'interno dei quali si elaborava una dialettica tra Forza Italia, An, la Lega e l'Udc. Dico quindi sì a una ricomposizione, ma non in un'ottica di fusione, di partiti in cui nessuno però operi dei diktat. Sarei anche favorevole a un allargamento all'Udc". Quanto all'evoluzione di Fli in nuovo partito Briguglio conferma: "il nuovo partito verrà alla luce a breve, ma l'ultima parola su questo la dirà Fini". "Il valore del bipolarismo per il nostro sistema democratico è un punto fermo - continua Briguglio - se però si producesse un golpe istituzionale in cui da parte del premier o di ambienti vicini al premier, di giornali vicini al premier si chiede il licenziamento del presidente della Camera, allora saremmo ad altro". Per il finiano sarebbe necessario in quel caso "cercare un'altra strada, magari riflettendo su un governo di garanzia che ripristini la democrazia politica". UN SUICIDIO PER IL CENTRODESTRA - Per il vice-capogruppo alla Camera di Fli, Benedetto Della Vedova in un articolo pubblicato dal sito di Fare Futuro, "lo scenario che i pasdaran del Pdl prefigurano è esattamente l'opposto del ribaltone, cioè un inedito auto-ribaltone. La loro strategia è quella di provocare più o meno pretestuosamente un incidente parlamentare - dice Della Vedova - di imporre le elezioni anticipate e di convocare il popolo alle urne per completare l'espulsione di Fini e dei finiani dalla maggiorianza e dal centro-destra italiano. Non ci si troverebbe di fronte al caso di un governo senza più maggioranza, ma di una maggioranza che si suicida più o meno compattamente per ammazzare la legislatura". SFIDA SU MONTECARLO - Intanto Francesco Storace, leader de La Destra ed ex membro di Alleanza Nazionale, ha chiesto al presidente della Camera Gianfranco Fini un confronto in tv sulla casa di Montecarlo. Con un editoriale sul suo sito , pone 8 domande sulla vicenda dell'appartamento monegasco ereditato da An e poi venduto dal partito a un prezzo più basso di quello di mercato. Alloggio che poi è stato preso in affitto dal fratello della compagna di Fini, Elisabetta Tulliani. Storace chiede a Fini, di cui è stato portavoce per anni, "perchè An si rivolse ad una società offshore e non ad una normale agenzia immobiliare per vendere la casa di Montecarlo; come ha fatto il cognato a finirci dentro dopo il passaggio dalla prima società alla seconda, sempre offshore". E sul suo rapporto con Berlusconi e lo scioglimento di An: "come mai hai scoperto la dimensione illiberale di Berlusconi solo quindici anni dopo di convivenza? perchè hai sciolto Alleanza nazionale dopo solo cinque minuti di colloquio con l'illiberale e facendo trovare tutti di fronte al fatto compiuto? Sei sicuro di aver rispettato le minoranze interne quando hai guidato e poi sciolto i due partiti che hai diretto, Msi e An?". E infine gli chiede se è "almeno pentito di aver appoggiato Totò Cuffaro dopo la sua prima condanna festeggiata a colpi di cannoli?". La promessa dell'ex presidente della Regione Lazio è che non chiederà a Fini "la fattura del portaombrelli".