I politici si stringono a Cossiga
Nel terzo giorno di ricovero, al Gemelli, «le condizioni di Francesco Cossiga restano stabili, ma critiche. Richiedono il mantenimento dei supporti vitali». È l'equipe del viceprimario Mariano Pennisi a comunicarlo poco prima delle 13. Non ci saranno altri bollettini medici per il resto della giornata. Gli aggiornamenti ufficiali sono rimandati a questa mattina. Altra cosa sono le voci dei familiari, gli umori, le smorfie dei figli Giuseppe e Anna Maria, che entrano ed escono dal reparto di Rianimazione, dove dorme sotto sedativi il presidente emerito della Repubblica da lunedì, giorno del suo ricovero causato da un'insufficienza cardio-respiratoria. Le notizie ufficiose, mixate con speranze e paure, raccontano i continui tentativi dei medici che ora dopo ora escludono alcune cause all'origine della malattia e affinano la cura somministrata. In precisi momenti della giornata avrebbero anche provato a staccare i macchinari che ora permettono al senatore di respirare. Ma i tentativi non sarebbero andati a buon fine: Cossiga ha ancora bisogno dell'aiuto del respiro artificiale. Resta intubato e sedato. I medici proveranno ancora. «Io però sono fiducioso - racconta un familiare appena uscito dalla Rianimazione -, non credo che la situazione possa precipitare. Del resto non ha un male grande, come ad esempio un tumore, che galoppa ed è impossibile fermare. Si tratta di un problema respiratorio, forse causato da un'infezione, che è stato trascurato ed è eploso». Molti amici di Cossiga, infatti, nei giorni scorsi lo avevano consigliato: «Fatti ricoverare, se stai così». Ma lui non volle. In attesa di novità, al Gemelli continuano ad arrivare auguri di guarigione da parte di personalità istituzionali. Fabrizio Cicchitto invia un messaggio alla famiglia a nome di tutti i deputati Pdl. Il Governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, esprime il suo affetto per il senatore su Facebook. Fanno visita al presidente emerito il generale Nicolò Pollari, il senatore Domenico Gramazio e per la seconda volta in tre giorni monsignor Vincenzo Paglia, vescovo di Terni: «Ci assistono fede e speranza cristiana».