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Tutta la stampa ormai ha abbandonato il presidente della Camera Da ultimo anche Repubblica invoca chiarezza e trasparenza

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Conogni evidenza ciò che gli interessa è dimostrare che chi tocca i fili del berlusconismo muore, fulminato dai dossier che il Cavaliere e i suoi apparati raccolgono e confezionano contro tutti. Questo è il messaggio del pranzo tra il premier e Cesare Previti, l'uomo che agita da sempre il fondo più oscuro degli intrighi berlusconiani. Quasi a dire: da oggi l'Italia vivrà sotto un governo Berlusconi-Previti, e non faremo prigionieri. Ma il presidente della Camera ha un'unica strada per sfuggire a questa guerra mortale, una strada che coincide coi suoi doveri verso la pubblica opinione. È la strada della chiarezza e della trasparenza. Dopo avere detto la sua verità sull'affare Montecarlo, deve pretendere la verità da Giancarlo Tulliani, intermediario e beneficiario della vendita. Fini chieda a Tulliani di rivelare i nomi e i cognomi degli acquirenti e le condizioni dell'affitto. Questo per rispondere al sospetto, ogni giorno più pesante, che Tulliani abbia intermediato per se stesso, dietro il paravento offshore. Solo così si potrà accertare definitivamente che la "famiglia" venditrice non è anche la "famiglia" acquirente. E a questo punto Fini potrà dire pubblicamente a Berlusconi che una democrazia europea non si governa con l'intimidazione e i ricatti, a colpi di dossier, come accade solo nei regimi».

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