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Le ferie di Gianfry rovinate dal cognato

Gianfranco Fini ed Elisabetta Tulliani al mare

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Per Gianfranco Fini le vacanze non sono certo state rilassanti, all'insegna del sorriso e delle strette di mano, come avveniva invece prima dell'affaire monegasco che sta preoccupando e non poco l'ex leader di Alleanza Nazion L'anno scorso quando Gianfry lasciò il ventennale buen retiro di Anzio, per la villa di Ansedonia, sollecitato dall'amico Altero Matteoli, la scelta fu considerata felicissima: uno dei comuni più «neri» d'Italia, Orbetello, poteva ospitare finalmente il simbolo del riscatto di un'area politica congelata, sino all'avvento del Cavaliere, e che oggi invece esprime i più importanti uomini di governo, grazie a quella svolta che proprio Fini volle e portò avanti. E il 2009 fu un anno fantastico per Gianfranco, Elisabetta e le loro figlie. Oggi il presidente della Camera viene definito, dagli stessi residenti, locali o romani di casa in Maremma, «un fantasma». E lo è anche per Altero Matteoli, sindaco del «paradiso nero» che ospita l'ex numero uno del Msi-Destra Nazionale. Nessuno, fino a ieri mattina, quando con Elisabetta e le figlie si è fatto vedere per qualche ora sulla spiaggia della Feniglia, alla «Strega», lo aveva più notato in giro. Ha giocato sulla spiaggia con le bambine poi, innervosito da un fotografo che continuava a scattare, ha chiesto di consegnargli tutto, mentre le guardie del corpo hanno identificato il professionista maremmano. Dopo un po' lo stesso Fini si è avvicinato al fotografo, gli ha reso il materiale «sequestrato» e gli ha detto: «Vendi bene queste foto, cerca di farci diversi soldi e passa un buon Ferragosto». Elisabetta ha sorriso, il fotografo anche. Poi tutti a casa, visto che i curiosi cominciavano ad aumentare. E anche fotografi e giornalisti. È stato un flash. Lui così pieno di vita, disposto a farsi fotografare, con o senza bombole d'ossigeno o respiratore, è tornato a «murarsi» tra le dorate pareti domestiche, nel paradiso Ansedonia. E questo stupisce. E suscita anche un po' di tenerezza per il babbo e marito affettuoso costretto a difendere il suo privato sempre più chiacchierato. Perché qui Fini era coccolato, ricordano alcuni ex amici di partito «tutti lo volevamo, Orbetello è una roccaforte del centrodestra e poter scambiare una parola con lui, vederlo passeggiare nel nostro Corso, sorridere insieme ad Altero, prendere un caffè con Di Vincenzo, era tranquillizzante per tutti». Fini poi assecondava la passione politica della sua base maremmana con affermazioni che facevano gongolare. E sorridere, con sufficienza, i suoi: «Non mi vedrete mai a Capalbio - diceva - dove sono quegli sfigati della falce e secchiello, un'intellighenzia che tale non è, che è solo "sinistra" e rossa"». Quella di Francesco Rutelli per intendersi, che da sempre anima Capalbio. A due passi, dietro ai figli che amano l'equitazione, c'è anche Pierferdy Casini, altro amico della Maremma. E a 500 metri da villa Fini (per la verità presa in affitto, regolarmente, dalla coppia Fini-Tulliani e non da Giancarlo) c'è quel signore che invece ha preferito ai «ribaltoni o ribaltini», comunque alla ribalta per forza, la serenità della sua autonomia. Giuliano Amato, cittadino di Orbetello, non certo «nero» ma sempre più «sottile», è comunque amico di Matteoli. Con donna Diana e la sua famiglia lui può uscire tranquillamente, fare le sue partite a tennis, partecipare a Grosseto alla consegna del Grifone d'Oro. E essere applaudito e stimato. Fini ha fatto la scelta della quasi solitudine. Anche in gommone va e viene da solo: la notte scorsa è attraccato a Cala Galera dopo la mezzanotte. Ha passato le bombole al suo autista e via, subito a casa. Vinicio, che gestisce un ristorante chic ad Ansedonia, molto frequentato (martedì c'era anche il capogruppo del Pdl Fabrizio Cicchitto) dice chiaramente di «non averlo mai visto. Non è un cliente abituale del mio ristorante ma in giro non si vede». Una signora davanti a Vinicio aggiunge: «Lei poi...». Lei è naturalmente Elisabetta Tulliani, che al presidente ha dato due figlie, Carolina e Martina. Verso la Tulliani non c'è molta simpatia. Chi «tifa» per il presidente la considera la causa delle sue probabili future disgrazie politiche, i più cauti parlano di «momento difficile per la coppia». E malignano. Certo che non è la vacanza che Gianfranco sognava: spiaggia, passeggiate mano nella mano con i figli, immersioni a Giannutri o al Giglio, tanti sorrisi e applausi.  

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