Di Pietro pensa alle elezioni ma apre al governo tecnico
"La coalizione del centrodestra non c'è più. Abbiamo il dovere di andare ad elezioni per costruire un'alternativa". Il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, lancia da SkyTg24 il suo appello: "Tutti insieme, da Fini a Di Pietro, in Parlamento per votare la sfiducia, mandare a casa Berlusconi e andare alle elezioni". "Ci dispiace - aggiunge l'ex magistrato - che il Pd abbia paura e che soprattutto vorrebbe portare al governo una colazione non eletta dagli italiani. Io non ho paura e voglio affrontare l'avversario politico Berlusconi. Chi ha paura ha già perso". L'EX PM: FARE SQUADRA CONTRO IL CAV - Ma se si andasse al voto, Di Pietro si candiderebbe alla leadership di una coalizione di centrosinistra? "Serve un premier che ridia serenità, che metta insieme diverse anime. Io mi sento un centroavanti di sfondamento, voglio contribuire a costruire una buona squadra, per questo mi metto a disposizione di quella coalizione alternativa al governo Berlusconi che rilanci l'economia e l'occupazione di questo Paese. Tutti noi in questo momento - è la proposta dell'ex pm - dobbiamo fare squadra, allearci con tutte le persone di buona volontà per mandare a casa Berlusconi". Ma l'alleanza del centrosinistra dovrà evitare gli errori del passato."Se ci mettiamo insieme come quelli dell'Unione, duriamo tre giorni e ritorna Berlusconi - ammonisce Di Pietro -. Non bisogna rincorrere chimere". L'ex pm si riferisce all'Udc e ai finiani: "Loro vogliono costruire un'altra coalizione, come è legittimo. Noi invece dobbiamo costruire una coalizione riformista". Favorevole ma non possibilista su un esecutivo transitorio. "Sono anche disponibile, anche se non ci credo, a un governo tecnico, garantito dal Capo dello Stato per fare una nuova legge elettorale, una sul conflitto d'interessi e una sulla pluralità dell'informazione", ha detto ancora DI Pietro. FINI FACCIA CHIAREZZA - Circa le polemiche sul presidente della Camera Gianfranco Fini e sulla casa di Montecarlo del patrimonio di An finita dopo una compravendita in affitto al fratello della sua compagna, Elisabetta Tulliani, l'ex pm rileva che il cofondatore del Pdl "è stato tardivo e insufficiente nel dare spiegazioni. Sul piano penale - aggiunge - probabilmente non c'è niente, ma su quello politico..." Per Di Pietro, Fini "dovrebbe prendere il cognato e parlarci. Se non fa chiarezza presto e bene, è fini...to pure lui".