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Bocchino: si dimetta Berlusconi Il Pdl: ormai è in stato confusionale

Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e Italo Bocchino all'assemblea dei gruppi del Pdl nel 2009

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Continua lo scontro tra i finiani di Futuro e libertà e il Pdl. Italo Bocchino, capogruppo a Montecitorio degli uomini del presidente della Camera Gianfranco Fini, dalle colonne di Repubblica, spara a zero sul governo. Le possibilità che Fini si dimetta sono "pari a zero", dice nell'intervista. "Prima di chiederlo a Fini, dovrebbe essere Berlusconi a dimettersi perchè è sotto processo - sottolinea Bocchino -. E con lui si dovrebbero dimettere, per lo stesso motivo, i ministri Matteoli, Fitto e il sottosegretario Bertolaso". "Se vanno avanti di un solo passo - aggiunge - siamo alla crisi istituzionale. La sta aprendo il presidente Berlusconi, consapevolmente o inconsapevolmente, nel momento stesso in cui chiede le dimissioni del presidente della Camera. È una deriva pericolosa, gravissima. La nostra Costituzione prevede che il presidente del Consiglio dipenda dal Parlamento che gli dà la fiducia ma il Parlamento non può e non deve dipendere dal governo". In questi giorni Berlusconi non si è ufficialmente pronunciato, anche se per il capogruppo di Fli "ci sono prove inconfutabili che lui sia il mandante di tutta l'operazione. Le dimissioni le ha chieste il portavoce del suo partito, Daniele Capezzone, e lui non lo ha mai smentito. L'altra prova è la raccolta di firme contro Fini da Il Giornale che è una sua proprietà". "IL CAPOGRUPPO È CONFUSO" - Per il ministro dei Beni culturali e coordinatore del Pdl, Sandro Bondi, Bocchino è in "stato di confusione". "Chiedere da una parte le dimissioni pressochè dell'intero governo e dall'altra parte la convocazione di un vertice con tanto di verifica, tradisce l'estremo stato di confusione e di smarrimento in cui si trova il capogruppo di Fli - scrive il ministro in una nota - Ho l'impressione che a Bocchino sfugga, quantunque faccia sfoggio di baldante sicurezza, la durezza e al tempo stesso la complessità della politica". "Bondi anzichè aggredirmi verbalmente dicendo che sono in stato confusionale farebbe bene a dirci se nella scala dei suoi valori deve dimettersi prima un plurimputato come Berlusconi o il presidente Fini a cui la magistratura non ha niente da chiedere neanche come persona informata sui fatti", ribatte Bocchino. "La differenza tra noi e Bondi - continua il finiano - è anche nella lealtà perchè noi abbiamo sempre difeso Berlusconi dalle aggressioni esterne mentre loro si sono fatti promotori di un'aggressione contro Fini soltanto perchè - e uso parole di Feltri - non si è voluto 'mettere a cuccia' nel 'partito contorno'". "Che Bondi provi piacere a stare a cuccia facendo il contorno di Berlusconi è comprensibile, così come è comprensibile che Fini con la sua storia e il suo consenso abbia scelto di non starci", conclude il capogruppo di Futuro e Libertà.   DOSSIER E PEDINAMENTI - Ad agitare ancora di più le acque c'è anche l'intervista al Fatto Quotidiano di Carmelo Briguglio. Il deputato finiano di Futuro e libertà e membro del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica denuncia il pedinamento a parlamentari e dossier confezionati contro i "ribelli". Briguglio si dice convinto che "ci siano ancora in giro pezzi deviati dei servizi segreti" intenti a "confezionare dossier". "Ogni qualvolta - spiega il deputato - ci sono vicende ad alta tensione politica spunta sempre una manina, con carte di natura scandalistica che poi, come è già successo nel caso Boffo, si risolvono in un nulla di fatto". Così, rivela il finiano, è stata presentata una denuncia al Copasir, di cui è membro lo stesso Briguglio, perchè "ci sono stati colleghi parlamentari di area finiana che sono stati spiati e filmati da pezzi deviati dei servizi", come Italo Bocchino che "è già stato sentito dal Copasir e c'è un'indagine interna in corso".  

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