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Tullianeide

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Gianfranco Fini e la compagna Elisabetta Tulliani

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Una famiglia normale quella dei Tulliani. Di quelle nella quale un padre con uno stipendio un po' sopra la media, da funzionario dell'Enel e una madre casalinga decidono di investire nel futuro della figlia iscrivendola, dopo le scuole medie, in una delle scuole con più alto lignaggio della Capitale: il collegio Nazareno. Retta elevata ma trampolino di lancio per l'inserimento nelle rete di relazioni della «jeunesse dorée» capitolina e non solo. Parte da questa centralissima piazza romana la carriera sociale di Elisabetta Tulliani, attuale compagna del presidente della Camera, Gianfranco Fini. Che ieri dopo un lungo silenzio ha espresso la sua posizione sull'affaire dell'estate e cioè la vendita della casa di Montecarlo (donata ad Alleanza Nazionale dalla contessa Colleoni) successivamente affittata al fratello di Elisabetta: Giancarlo Tulliani. Una figura che la seguirà sempre come un'ombra nella sua scalata. Ma andiamo con ordine. Diploma linguistico alla mano ottenuto nei primi anni '90 Elisabetta si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza e arriva alla laurea, la stessa che le consente di esercitare la professione forense. Poche le informazioni sul suo curriculum. Sul suo sito internet (elisabettatulliani.it) non si trova nulla di più che una pagina iniziale con su scritto: coming soon (sto arrivando). La svolta arriva nel 1997 con l'incontro di Luciano Gaucci, imprenditore romano e patron del Perugia calcio. Gaucci confessa in un'intervista a Panorama: «Ci siamo innamorati... le ho dato tutto, sia a lei sia alla famiglia». Già quest'ultima comincia a materializzarsi e ad affiancare da quel momento la crescita della Tulliani nel bel mondo. Dove arriva lei a un'incollatura si presenta anche il fratello e non solo. Nei sette anni in cui resta con Gaucci Elisabetta diventa presidente della Sambenedettese calcio ed entra nel cda del Perugia, il fratello Giancarlo nel 1999, a soli 22 anni, fa il suo ingresso nel cda della Viterbese, dove un anno dopo diventa vicepresidente. Sotto l'occhio lasco del patron il giovane Tulliani si muove con destrezza al punto da far dire a Gaucci: «Mi piacerebbe vedere i bilanci di allora. Ero un furbetto ma io non ero un cretino». Elisabetta però lavora anche per suo padre. Nel 2001 Gaucci che frequenta gli ambienti politici romani con una certa dimestichezza si muove per candidare Sergio Tulliani nel collegio elettorale di Viterbo per le imminenti politiche. Non ci riesce. Ma Elisabetta non molla e ci riprova anche nel 2004, con un particolare, questa volta la candidatura è per se stessa. E anche questa volta non c'è niente da fare. Niente seggio e dopo qualche mese anche la storia con l'imprenditore romano finisce. Le resta un patrimonio non indifferente. Case soprattutto, ma anche gioielli e quadri comprati con una vincita al Superenalotto, nel 2000, da 2,2 miliardi di lire. Un passaggio questo oggetto di contenzioso con Gaucci che sarebbe stato, a suo dire, il legittimo beneficiario del montepremi poi girato in dono alla compagna. I giudici ristabiliranno la verità. Ma intanto Elisabetta con Gaucci ha scoperto di essere dotata di un discreto fiuto per gli affari. Messo all'opera con l'appoggio della famiglia, che torna ancora una volta a intrecciarsi nella sua vita. Nel 2004, infatti, fonda la Wind Rose International con padre e fratello. Una società che opera a livello internazionale nella compravendita, costruzione, intermediazione, valorizzazione e locazione di beni immobili. Soprattutto di prestigio. Due sedi: una a Roma (via di Val Cannuta) e una a Long Island City, New York. Oltre a un meeting point a via Sardegna a due passi da via Veneto, sempre a Roma. All'attività legata all'immobiliare si affianca nel 2007 un altro vecchio amore. Elisabetta dopo aver tentato la carriera giornalistica è diventata una donna di spettacolo. Nello stesso anno partecipa, ad esempio, alla trasmissione Uno Mattina e al varietà Tintarella di Luna con Barbara Chiappini e Fabrizio Rocca. Poi stop ancora una volta. Ma i Tulliani in senso lato, la famiglia, non abbandona Viale Mazzini. Dopo l'uscita di Elisabetta arrivano contratti di produzione di format televisivi per una società che porta alla famiglia. Di nuovo lei. Onnipresente. Le trasmissioni sono prodotte dalla At, la Absolute television media. Il 51% della società è in capo a Francesca Frau, mamma di Elisabetta. Alcuni di quei programmi non riscuotono grandissimo successo ma sono comunque ben remunerati e suscitano qualche rumore, e il primo dissidio tra Berlusconi e Fini, quando sono messi ben in evidenza su Il Giornale di Vittorio Feltri. Siamo alle ultime ore di una Tullianeide che parte da lontano, da quella piazza del Nazareno, dove la giovane Tulliani muoveva i primi passi nel mondo delle relazioni importanti. E ancora una volta è un altro componente della sua famiglia, ancora una volta il fratello, a mettersi sulla scia della sorella. È lui che affitta la casa di Montecarlo di Bd. Princesse Charlotte dopo aver aiutato il proprietario, Alleanza Nazionale, a trovare il compratore (la società off shore a St. Lucia alle Piccole Antille caraibiche). Senza dirlo però al cognato Fini. Una mancanza di tatto che fa dire allo stesso Fini: «Ho appreso con disappunto che Giancarlo Tulliani era l'affittuario».

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