Santo universale, vittima dell'ignoranza
San Pio da Pietrelcina, Padre Pio da Pietrelcina, per tutti i devoti -ormai un esercito in ogni angolo della terra-, al secolo Francesco Forgione, nacque a Pietrelcina il 25 maggio 1887 e morì nel suo convento di San Giovanni Rotondo il 23 settembre 1968. Giovanni Paolo II l'ha proclamato santo, nel 2002, ma la sua fama di santità era chiara come la luce del sole da molto prima. Solo pochi santi hanno riscosso una simile fama di santità, in vita. Fra questi, alcuni preti eccezionali, ad esempio il santo Curato d'Ars. L’empireo dell’eroismo cristiano. Quel che impressiona nell'esperienza umana e cristiana - inscindibili nel suo orizzonte di uomo - di Padre Pio è la costante ferialità della sua vita: lo straordinario era lui. Per cogliere la profonda interiorità mistica di questo santo basterebbe compulsare i molti volumi di lettere alle sue figlie e ai suoi figli spirituali. Un capolavoro della letteratura spirituale. Il '900 - non solo cattolico e cristiano - sarebbe incomprensibile senza questo frate malato e abbandonato nelle mani di Dio. La fede cattolica e mariana, così fortemente presente nella spiritualità di Padre Pio, è fatta per il popolo. La Chiesa può talvolta non arrivarci subito. Ciò vale anche per il fenomeno delle stimmate, che Padre Agostino Gemelli bollò, dopo una frettolosa visita nel 1920 al convento di San Giovanni Rotondo, come un fenomeno di isteria. Ecco la sua «diagnosi»": «È un bluff... Padre Pio ha tutte le caratteristiche somatiche dell'isterico e dello psicopatico... Quindi, le ferite che ha sul corpo... Fasulle... Frutto di un'azione patologica morbosa... Un ammalato si procura le lesioni da sé... Si tratta di piaghe, con carattere distruttivo dei tessuti... tipico della patologia isterica». Il colpo è molto duro, da qui si ingenera il sospetto sistematico della Chiesa nei confronti del frate. La Chiesa dice no, il popolo grida sì. Padre Pio è ora un fenomeno universale. «Non sono che un frate che prega», soleva dire. Le punizioni ecclesiastiche, che lo mettono all'angolo, non fanno che rafforzare il suo carisma e oggi san Pio è l'icona universale della fede. Strano. Sembra che il tempo si sia fermato. Sì, perché se oggi interrogate qualunque devoto del santo egli vi ripeterà le stesse cose dei fedeli della prima ora: un gigante della fede, la Chiesa non l'ha capito, è il mistico più significativo del Novecento. Anche oggi. È vero: il tempo si è fermato. I critici di san Pio si sono arrestati di fronte all'universalità della sua santità. Ma non cessano le banalizzazioni e i cliché. Il Santo medievale, ad esempio. Come se il Medioevo non fosse l'età storica in cui un'analfabeta, santa, come Caterina da Siena, insegnava al Papa il «che fare» e san Bernardo di Chiaravalle, con la sua riforma del monachesimo, non fosse mai esistito. Somma ignoranza. Rimane pur vero che gli uomini postmoderni cerchino voracemente e confusamente, ma cerchino. E non si facciano ingabbiare dalla propaganda ideologica. San Giovanni Rotondo è il loro luogo preferito. Cercano i fondamenti della fede: la mistica, l'Eucarestia, la Confessione e la Madonna. Padre Pio è un kolossal della fede. Ha a che fare con quella realtà cristiana, sullo sfondo per decenni, magari, oggi ripescata nel dolore, nelle incertezze, nella battaglia contro l'assuefazione alla normalizzazione avvilente. E infine, che dire della penitenza, del sacrificio e della confessione? Chi ne parla più? I paria della vita cristiana. Le statistiche dicono che oggi la gente cerchi vigorosamente il perdono di Dio e la riconciliazione con Lui. E chi meglio di Padre Pio? Morto nel 1968, non fece in tempo a vedere lo schianto della società che, alla fine, sta ritornando a Dio anche attraverso la sua santità. Il suo carisma universale affiora quasi a prendere la mano di San Francesco. Tutto è nato con il Poverello di Assisi. Un semplice frate ha costretto gli intellettuali a rileggere la storia della Chiesa e il nostro mondo. L'ultimo miracolo di fra Pio da Pietrelcina.