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Fini incontrò la Colleoni a Monterotondo nel '92

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Loracconta l'attuale consigliere alla Regione Lazio de La Destra Roberto Buonasorte che, insieme al consigliere comunale di Monterotondo Marco Di Andrea, ha presentato denuncia per truffa contro ignoti dopo le notizie sui beni (soprattutto la casa a Montecarlo) lasciati ad An dalla signora Colleoni. «All'epoca ero un giovane consigliere del Movimento Sociale Italiano del Comune di Monterotondo - racconta Buonasorte - e conoscevo la signora Colleoni. Sono stato io a presentarle Gianfranco Fini». Ma non è tutto: «Conoscevo la contessa perché aveva dei terreni a Monterotondo e il Comune voleva espropriali per costruire una scuola. Mi occupai della vicenda, difendendo i diritti della signora visto che, tra l'altro, facevo parte della Commissione Urbanistica. Lei passava vari fine settimana nella sua villa anche se viveva a Montecarlo. Le piaceva occuparsi delle piante, degli alberi da frutto, ci teneva davvero a quella casa, tanto che era molto amareggiata per i tentativi del Comune di mettere nuovi vincoli sulla sua proprietà». La contessa Colleoni era molto vicina al partito: «Ne seguiva le vicende e mi spiegò che voleva incontrare Fini perché aveva deciso di lasciare tutti i suoi beni al movimento, come contributo alla "buona battaglia", diceva lei. Allora mi detti da fare e organizzai l'incontro durante una festa politica a Monterotondo ad aprile-maggio del '92. La presentai a Fini. Lei gli disse che aveva intenzione di lasciare in eredità al partito molti beni. Fini sorrise, la ringraziò e le rispose: "Ma non si preoccupi, signora, lei vivrà altri cento anni"». La Colleoni morì sette anni dopo, il 12 giugno 1999. Il testamento, redatto due anni prima, il 6 dicembre 1997, parla chiaro: tutti i beni della contessa andranno ad Alleanza Nazionale. Da lì poi s'è dipanata la vicenda. Fino a questi giorni, con la storia intricata dell'appartamento a Montecarlo. «È la vendetta della contessa - fa un sorriso amaro Buonasorte - Del resto si era lamentata spesso di non essere più riuscita a incontrare Fini. A Natale gli mandava anche cassette di frutta e bottiglie di vino». A. D. M.

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