Bersani: liberiamoci di Berlusconi Alfano: parole di violenza inaudita
C'è chi la chiama sfida, chi ne parla come di un rilancio. Fatto sta che la parola elezioni ora entra tra le subordinate, mentre all'ordine del giorno dell'impegno di Silvio Berlusconi c'è la stesura di un programma di legislatura in quattro punti su cui chiedere la fiducia in autunno. Nel caso la fiducia non ci fosse, allora sì, si andrebbe alle urne. Un segnale che da Futuro e libertà si giudica comunque positivo. Berlusconi nelle lunghe riunioni di ieri, avrebbe infatti deciso di procedere a una sorta di "predellino parlamentare", cioè di verificare sul campo se esiste ancora una maggioranza. Dunque in Consiglio dei ministri, dove sono presenti anche esponenti finiani, verrebbero scritti i punti fondamentali del programma che il governo intende portare avanti: economia e fisco, giustizia, Sud e federalismo. Su questi temi Berlusconi si presenterà alle Camere per chiedere un voto di fiducia. Da Futuro e libertà si tratta di un fatto "molto positivo". BERSANI ATTACCA IL PREMIER - «Non si tratta solo di mandare a casa un governo. Dobbiamo superare una fase lunga sedici anni, non due. Dobbiamo liberarci di Berlusconi». Ha affermato il segretario del Partito Democratico, Pier Luigi Bersani, in un'intervista al quotidiano «La Repubblica». «Per questo non vado troppo per il sottile e mi rivolgo a tutti - aggiunge -. Se è vero che rischia la democrazia, se la posta in gioco è quella, ognuno si assuma le proprie responsabilità. Accorciamo le distanze tra i partiti che vogliono archiviare questa stagione ed evitiamo veti reciproci». «Se il terreno dello scontro nei prossimi mesi è quello del rapporto tra politica e legalità la proposta del Pd non può che essere molto larga - sottolinea Bersani -, cioè rivolgersi a tutte le forze di opposizione. Poi ne misureremo la praticabilità, ma questo è il primo passo, il più sensato. Adesso siamo noi a chiedere agli altri di fare una scelta chiara. Il leader dell'Udc vuole fare il terzo polo o il secondo che può diventare il primo? Di Pietro vuole cavalcare tutte le tigri capaci di dividere irrimediabilmente l'opposizione o dare una mano a far cadere Berlusconi? La narrazione di Vendola prende la forma di una compiuta responsabilità di governo?». Il leader del Pd rivendica il ruolo del suo partito: «Io vedo che oggi Berlusconi e Bossi fanno la voce grossa, ma sono totalmente nel pallone. Come sono arrivati a questo punto? Grazie all'iniziativa incalzante del Pd e dell'opposizione. Per essere chiari: senza la nostra mozione su Caliendo non ci sarebbe stata l'astensione di Fini, Casini e Rutelli. Non ci sarebbe stato, cioè, il trauma del governo che perde la maggioranza». «Berlusconi chi crede di spaventare minacciando le elezioni? Il voto anticipato certificherebbe il suo fallimento». spiega ancora Bersani, che però aggiunge: «In questa situazione, con la barca che fa acqua, non si può andare a un immediato scontro elettorale. Bisogna affrontare i temi sociali, cambiare una legge elettorale deleteria, bonificare le norme che favoriscono la corruzione. Non è un ribaltone, è una fase che consente al Paese di scegliere alternative che non siano nel vecchio film. è il nostro modo per predisporre il sistema alle elezioni. Ma non temiamo affatto il voto. Se ci si arriva però dev'essere chiaro che è Berlusconi a far precipitare tutto. Per problemi suoi, solo suoi. Io non divido con lui questa responsabilità». ALFANO: "VIOLENZA INACCETTABILE" - «Le dichiarazioni di Bersani su Repubblica nella sua chiarezza sono scandalose. Propongono un governo guidato da chi ha perso le elezioni». Lo ha detto il ministro della Giustizia Angelino Alfano, alla Questura di Palermo, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della cerimonia di commemorazione del vicequestore Ninni Cassarà e dell'agente della polizia Roberto Antiochia, uccisi dalla mafia il 6 agosto del 1985. Per il Guardasigilli «Bersani usa un linguaggio di una violenza inaccettabile». «Dobbiamo superare una fase lunga sedici anni, non due. Dobbiamo liberarci di Berlusconi», aveva detto tra l'altro il segretario del Pd.