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Sigilli al circolo dei Parioli

Giovanni Malagò

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A un anno esatto dai Mondiali di Nuoto ecco abbattersi le prime tegole giudiziarie. Dimenticati i risultati sportivi, adesso è l'ora di quelli penali. Ben 33 imputati sono stati mandati alla sbarra con l'accusa di abusivismo edilizio per aver realizzato in maniera irregolare alcuni impianti sportivi per la manifestazione sportiva. Tra questi, Angelo Balducci, ex presidente del Consiglio dei lavori pubblici, Giovanni Malagò, rappresentante legale del Circolo Canottieri Aniene, e Simone Rossetti, gestore del centro benessere Salaria sport village. La procura di Roma ha infatti disposto la citazione a giudizio degli imputati, scelta che permetterà di saltare la fase dell'udienza preliminare e andare dunque direttamente a dibattimento, che avrà inizio il 5 aprile del 2011. Inoltre, i pm romani hanno disposto un nuovo sequestro dell'impianto sportivo Acquaniene, ai Parioli, su richiesta del gip Donatella Pavone. Il circolo, secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, non è destinato solo a fini sportivi ma viene usata anche per fini diversi, come il bed&breakfast. E che inoltre, a differenza di quanto sostenuto in una delibera del Comune, l'Acquaniene non è «un'opera pubblica e che il centro sportivo esercita, in realtà, un'attività commerciale altamente redditizia».   Un'affermazione che ieri è stata respinta con fermezza dal presidente del Canottieri Aniene Giovanni Malagò. Riferendosi alla contestazione della magistratura di non aver pagato gli oneri concessori, Malagò ha detto che «magari potessi pagarli, perché significherebbe che l'impianto sarebbe privato». Ma è andato anche oltre. Parlando dei lavori eseguiti alla luce dei mondiali di Nuoto Roma 2009, ha inoltre detto che «abbiamo fatto esattamente cosa ci era stato chiesto di fare, non è stato realizzato un millimetro quadrato non conforme alla legge». Non ha esitato a esprimere la sua amarezza, tanto da arrivare a dichiarare che fino a quando non sarà dimostrata la sua estranietà alle accuse «non farà mai più nulla di pubblico in questo Paese e lunedì prossimo mi dimetterò da tutti i miei incarichi». Intanto il suo legale, l'avvocato Carlo Longari, oggi presenterà un'istanza per chiedere permessi provvisori per poter utilizzare la struttura dei Parioli sequestrata. Intanto la procura va avanti, disponendo anche l'invio degli atti d'indagine sui mondiali di Nuoto alla Corte dei conti per far valutare ai magistrati contabili se sussistono o meno ipotesi di danno erariale in relazione al mancato pagamento degli oneri concessori da parte di alcuni circoli sportivi.

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