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Tutti scaricano il faccendiere Carboni «Non sapevamo fosse a casa Verdini»

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.Tutti invitati dalla stessa persona. Tutti seduti intorno allo stesso tavolo. Ma nessuno, prima di entrare nell'abitazione del coordinatore del Pdl Denis Verdini, aveva idea di chi avrebbero incontrato. Tanto meno, gli invitati sapevano che avrebbero trovato in casa anche Flavio Carboni, chiuso in cella perché considerato dalla procura romana una delle menti della presunta società segreta P3. Alla cena del 23 settembre scorso gli ospiti di Verdini non avevano quindi intenzione di discutere di presunti complotti o di trovare un modo per avvicinare alti magistrati per soddisfare le richieste di altri complici della nuova P2. Le distanze dai presunti rapporti del giudice Antonio Martone e del capo degli ispettori del ministero della Giustizia Arcibaldo Miller, con Flavio Carboni sono state prese ieri davanti al procuratore aggiunto della Capitale Giancarlo Capaldo, titolare dell'inchiesta sulla nuova P2. «Non sapevo della presenza di Carboni in casa di Verdini», hanno infatti affermato Miller e Martone, entrambi ascoltati dal pm come testimoni. «Ribadisco che non ho mai fatto o tentato di fare interventi sui giudici della Corte costituzionale, sui componenti del Csm e sui magistrati della Cassazione, sono del tutto estraneo agli episodi relativi alla candidatura alla presidenza della regione Campania, agli impianti eolici, alle nomine di dirigenti degli uffici giudiziari e alla decisione sulla esclusione della "lista per la Lombardia" in occasione delle ultime elezioni regionali», ha detto l'ex avvocato generale della Cassazione, Antonio Martone. E non solo. «Non ho mai fatto parte di associazioni segrete - prosegue - e non ho alcun comportamento che mi possa esporre a ricatti o illegittime pressioni, come credo possano dimostrare i quasi 45 anni di appartenenza all'Ordine giudiziario e, in generale, tutta la mia vita». Quanto all'intercettazione in cui l'ex giudice tributario Pasquale Lombardi, che consiglia al responsabile elettorale del Pdl, Ignazio Abrignani, di rivolgersi a Martone per tentare «una via parallela» al ricorso al Consiglio di Stato contro l'esclusione dalle ultime regionali del Lazio della lista del Pdl per la Provincia di Roma, Martone ribadisce di «non aver avuto alcun contatto, diretto o indiretto, con l'onorevole Abrignani e di non aver mai operato alcun intervento in relazione al ricorso avverso l'esclusione della detta lista». Per oggi è inoltre prevista l'audizione dell'ex presidente della Corte di Cassazione Vincenzo Carbone che sarà ascoltato come testimone. Carbone dovrà chiarire il ruolo avuto per la nomina di Alfonso Marra a presidente di Corte d'appello di Milano. Lo stesso Marra sarà ascoltato, invece, nei prossimi giorni. Dalla struttura sanitaria carceraria di Viterbo in cui si trova, «abbattuto» e «con problemi di salute», l'uomo d'affari Flavio Carboni, continua a respingere le accuse che gli vengono mosse. «Il mio assistito sta poco bene, ha problemi di salute - ha detto il suo legale, l'avvocato Renato Borzone - L'ho trovato molto abbattuto, dimesso e sofferente per la situazione in cui versa in carcere. Si trova in una struttura carceraria di carattere sanitario ma è pur sempre un carcere».

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