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E anche Benigni si rifugia nei luoghi comuni sul Cav

Il comico Roberto Benigni

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 «Poscia, più che il dolor, poté il digiuno». Era da un po' che Roberto Benigni mancava dalle scene. E forse anche lui, come il conte Ugolino, non ha retto ai morsi del "digiuno". L'altra sera, protagonista di una serata di beneficenza a Bolgheri, il popolare regista, comico, attore, non si è risparmiato. O forse sarebbe meglio dire non ha risparmiato nessuno. Soprattutto il premier. L'occasione era ghiotta: recitare il trentatreisimo canto dell'Inferno dantesco, quello dedicato al personaggio pisano, nella sua «casa». Ma del sommo poeta nessuno s'è accorto. A far notizia sono state piuttosto le battute che Benigni ha riservato all'attualità politica. E a Silvio Berlusconi. Il comico toscano non si è risparmiato nemmeno un luogo comune. Dal premier con la passione per le telefonate («Dice che non è normale un Paese dove si intercetta costantemente il capo del governo, ma la verità è che, qualunque persona sia intercettata, nel mezzo c'è sempre il presidente del Consiglio. Le intercettazioni c'erano anche prima, ma Ciampi e Prodi non comparivano»), al premier che sminuisce le indagini sulla P3 («Mi aspettavo di trovare qui quattro pensionati sfigati, non tanta gente così il 31 luglio a Castagneto Carducci. Quattro pensionati di quelli che giocano a tresette come Verdini, Lombardi, e dell'Utri»), fino al grande classico: il premier amante delle donne. «La verità - ha detto - è che Berlusconi vuole restare nella storia. Vuole un appellativo per sempre: Togliatti era "Il Migliore"; Prodi era "Il Professore"; e ora Berlusconi è "il Trombatore"». C'è stato spazio anche per del pessimo umorismo sul ministro delle Pari Opportunità: «Vedete come il premier è intristito in questi giorni? Invita tutti i suoi amici a Palazzo Grazioli per mostrare le stanze: qui era tutta Carfagna, ora non c'è niente. Silvio stasera mi aveva promesso che sarebbe venuto a vedermi, ma si è fermato sul viale della Principessa (viale popolato di prostitute nella zona di Bolgheri ndr)». C'è stato spazio anche per qualche battuta sul Pd («Berlusconi si lamenta che tutti i giudici sono di sinistra, che la stampa è di sinistra...ma se fosse di sinistra anche il Pd cosa farebbe?»), ma l'impressione è che Benigni, per strappare una risata ai semila presenti, abbia preferito puntare sull'usato sicuro. Ma «i cipressi che a Bólgheri alti e schietti Van da San Guido in duplice filar» forse meritavano qualcosa di più.

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