Le notizie non vanno in ferie
Sarà che siamo appassionati di storia, non solo italiana e sappiamo che una marea di eventi cruciali della storia dell'uomo e delle nazioni sono accaduti d'estate. Sarà che il 25 luglio del 1943 il Gran Consiglio del Fascismo sfiduciò il Duce Benito Mussolini, dando il là alla caduta della dittatura fascista. Sarà che - varcando le Alpi - il 14 luglio 1789 iniziò la Rivoluzione francese, sulla cui tripletta di parole - libertà, fratellanza e eguaglianza - si regge ancora oggi la gran parte dell'architettura del mondo moderno. Sarà che il 21 agosto del 1964 morì in Crimea Palmiro Togliatti, segretario del Pci ed uomo politico protagonista di 30 anni di storia italiana. Saranno tante altre date ancora ma a noi, questa abitudine italiana a chiudere i talk show da inizio giugno a metà settembre, come se la vita si fermasse, non ci ha mai convinto. Per questo quando leggiamo la presa di posizione del Direttore generale della Rai Mauro Masi e del consigliere (in quota centrosinistra) del Cda Nino Rizzo Nervo che vorrebbero riaprire i talk show, in coincidenza con l'acuirsi della crisi politica e delle tensioni tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, ci viene da fargli una proposta: «Ma perché non li teniamo aperti anche d'estate i talk, magari senza aspettare che Fini e i finiani diano vita ad un loro gruppo autonomo che si chiama Futuro e libertà». Nelle motivazioni con cui Masi ha convocato per domani i direttori di Tg1, Tg2, Tg3, Tgr, Rainews e Gr Radio Rai, si legge in una nota di Viale Mazzini: «Un approfondimento sugli impegni della comunicazione del gestore del servizio pubblico radiotelevisivo in relazione agli sviluppi della situazione politica nazionale». Rizzo Nervo, invece, sottolinea che «l'approfondimento politico non può "chiudere per ferie" e, soprattutto di fronte a delicati avvenimenti politici sui quali i cittadini chiedono un'informazione la più ampia, la Rai dovrebbe "riaprire" programmi come Porta a Porta o Ballarò, ora fermi per la pausa estiva». Senza aspettare la rottura Fini e Berlusconi e senza bisogno di far tornare in fretta dalle ferie Bruno Vespa e Giovanni Floris (ma perché solo loro?), basterebbe dare un'occhiata ai cari vecchi libri di storia per convincersi che i talk d'informazione dovrebbero restare in palinsesto anche d'estate. Anzi, soprattutto d'estate, dato che da che mondo è mondo in questa stagione succede di tutto. Prendiamo Napoleone Bonaparte, ad esempio, e la sua campagna nel nord Italia: era il 9 luglio del 1797 quando la Repubblica Cispadana si fuse con la Repubblica Transpadana. Benedetto luglio 2010, col bene che ti voglio stai a vedere che riaprono… i talk show.